Pensioni, dal 2021 importanti novità: confermati Ape Sociale e Opzioni Donna, news d’attenzione anche per i lavoratori part-time
Per il 2021, sono previste importanti novità sulle pensioni. La legge, pronta da settimane è stata discussa il 16 Novembre in Consiglio dei Ministri e dovrà essere approvata da Camera e Senato entro il 31 Dicembre. Nel testo sono state modificate alcune clausole, altre confermate e grosse news incrementate, soprattutto per i lavoratori con contratto part-time.
Dopo anni di dibattiti verranno riconosciuti i contributi previdenziali nello specifico per i lavoratori con contratto part-time verticale ciclico, vale a dire tutti coloro che non si basano su orari settimanali o giornalieri bensì annuali. Novità anche per le aziende che possono richiedere l’ammortizzatore sociale purché abbiamo un minimo di 500 dipendenti. Vediamo i dettagli
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Pensioni 2021: importanti novità su Ape Sociale e stop al contributo di solidarietà per le pensioni d’oro
Le novità che saltano all’occhio sembrano essere quelle sull’Ape Sociale che vedrà l’anticipo pensionistico per tutti coloro che – secondo determinati criteri previsti dalla legge – abbiamo almeno 63 anni di età senza essere titolari di pensione diretta e che abbiamo almeno 30 anni di contributi versati. Potranno accedere disoccupati, invalidi, cargiver ma anche lavoratori gravosi con almeno 36 anni di contributi. Confermato anche l’Opzione Donna che prevede alle lavoratrici con 35 anni di contributi versati di andare in pensione a 58 se dipendenti o a 59 se autonome con ricalcolo retributivo.
Per le pensioni d’oro invece, il contributo di solidarietà rimane in vigore solo fino al 2021. Così come stabilisce la Corte Costituzionale, per chi ha la pensione superiore fino ai 130 mila euro vedrà lo stop anticipato al prelievo di due anni, al fronte dei cinque previsti finora. I lavoratori esposti all’amianto avranno nel 2021 requisiti ridotti per accedere alla pensione. Vengono prorogate sino al 2023 le misure di perequazione automatica, il meccanismo di rivalutazione delle pensioni già introdotte nel 2019.