Tampon Tax, Laura Boldrini lapidaria su quanto sta accadendo: “Non è un bene di lusso”, le parole della deputata non lasciano fraintendimenti
Le donne lo sanno bene, almeno una volta al mese per circa 30/35 anni, sono costrette ad affrontare una spesa decisamente alta e indispensabile. Quella degli assorbenti è una spesa a cui quasi nessuna donna può rinunciare, poiché il ciclo come ben sapere è un atto fisiologico, naturale e periodico. E nell’ultimo periodo mentre in molti altri paesi d’Europa già si è pensato di abolire la Tampon Tax, in Italia si sta avviando un dibattito politico piuttosto lungo.
Alla scorsa proposta purtroppo non si avevano avuti consensi. L’abolizione dell’iva su questo bene che dovrebbe essere di prima necessità non ha trovato consensi. Soprattutto non dovrebbe essere tassato come bene di lusso. In moltissime le proteste e le opposizioni delle esponenti politiche donne, che hanno provato in più occasioni a spiegare come questo sia un bene di prima necessità. Tra le grandi rappresentanti di questa battaglia certamente c’è Laura Boldrini. La donna sta cercando in ogni modo di far comprendere quanto sia importante abolire questa tassa.
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Tampon Tax, Laura Boldrini lapidaria: “Non è un bene di lusso”
Mentre per il Senato la strada pare ancora molto lunga, ci sono alcuni sindaci Italiani che hanno deciso di attuare già questa manovra. Questi hanno spiegato di avere molte collaboratrici donne e molte di queste 2 o più figlie femmine. Ne viene per conseguenza che la spesa mensile per gli assorbenti risulta essere davvero enorme. Questo li ha spinti ad abbassare l’iva degli assorbenti dal 22% a 5% nelle farmacie comunali. La Boldrini intervistata da Fanpage ha voluto rimarcare ancora il concetto: “Questa è una Legge di bilancio imponente vista una crisi sanitaria ed economica senza precedenti. È una manovra positiva che dà centralità alle esigenze delle donne… Ridurre al 5% l’Iva su tutti gli assorbenti e i prodotti igienici femminili. È ingiusto permanga la tampon tax -tanto più in questo momento di crisi in cui molte donne hanno perso il lavoro o hanno minore disponibilità economica- perché il ciclo non è un lusso“