L’Italia dei colori si prepara di nuovo a cambiare. I dati raccolti dall’ Iss, dimostrano una discreta diminuzione dell’indice di trasmissibilità e quindi, da questo week-end, sono previsti nuovi cambi di colore e nuove zone.
Come è ormai noto, le zone di colore che regolano le restrizioni che ci affliggono in questo periodo, sono decise da una “Cabina di Regia” dell’Istituto Superiore di Sanità, che si occupa settimanalmente, di raccogliere i dati necessari a valutare l’indice di trasmissibilità del virus; Fanno parte di questa “Cabina di Regia”, il dipartimento della prevenzione del Ministero della Salute, l’Istituto Superiore di Sanità e i membri designati dalla Conferenza delle Regioni.
Le regioni a basso rischio di contagio
Alla luce dei dati raccolti dalla suddetta equipe, capitanata in primis da Gianni Rezza e Silvio Brusaferro, le regioni che probabilmente non saranno interessate da cambi di fascia, in questo week-end, dovrebbero essere quelle, che già “vantano” la zona con minori restrizioni ovvero: Basilicata, Campania, Toscana, provincia di Trento e Molise. Queste 5 regioni, più la provincia autonoma di Trento infatti, sono già in zona gialla e fino a nuove disposizioni, rimarranno probabilmente tali. L’unica variazione possibile, potrebbe riguardare la Basilicata. La regione dei famosi sassi infatti, è candidata a diventare, nelle prossime settimane, la prima zona bianca d’Italia ovvero con un Rt inferiore a 1 e un’incidenza settimanale della, su un campione di 100.000 abitanti.
Le zone arancioni che potrebbero diventare gialle
Diversa la situazione invece per le zone rosse o arancioni. Come è ormai noto infatti, per passare da una fascia più restrittiva ad una più soft, bisognerà essere stati per almeno due settimane (14 giorni), in un situazione con livello di rischio di contagio, inferiore a quello che aveva determinato il colore precedente.
I diversi livelli di Rt
Nel caso in cui il livello di contagio (Rt n.d.r.)sia inferiore all’1 per cento quindi, si potrà passare in zona gialla, mentre se ci si attesterà tra l’1 e l’1,25 ci si troverà in zona arancione. Tra le 14 regioni che attualmente si trovano in fascia arancione, almeno 9 hanno fornito dati che le collocherebbero nella fascia gialla. Secondo le rilevazioni eseguite infatti, l’Abruzzo sarebbe scesa ad un Rt pari a circa lo 0,81, la Calabria, l’Emilia Romagna, il Friuli Venezia Giulia, Liguria ed il Lazio ad uno intorno allo 0,70-0,73, le Marche ad uno intorno allo 0,88 ed il Piemonte e il Veneto ad uno pario a circa lo 0,62 per cento.
Dubbi su alcune regioni
Su queste rilevazioni però rimangono dei dubbi che lasciano in bilico alcune regioni. Il Lazio infatti, rischia di rimanere ancora in zona arancione, avendo riportato un fattore di rischio medio alto nel periodo che va dal 17 gennaio al 31 gennaio. Per avere una valutazione definitiva comunque, si dovrà attendere la successiva finestra del 5 febbraio e in base ai dati che verranno rilevati in quell’ occasione, si deciderà eventualmente, la variazione di colore. Probabilmente per tutte le altre cinque regioni in zona arancione, non ci sarà alcun cambiamento, anche se sia la Puglia, che la Lombardia e la Sardegna, visti i dati al ribasso e alcune scadenze prefissate, potrebbero seguire lo stesso iter immaginato per il Lazio, venendo quindi rivalutate tra 7 giorni.
Le zone rosse
Attualmente le località rimaste in zona rossa sono 2: la Sicilia e la provincia autonoma di Bolzano. Per quel che riguarda la provincia autonoma, attualmente i dati sembrano confermare un leggero miglioramento ma rimane comunque in bilico, tra il rimanere zona ad elevato rischio di contagio o il passare a livello medio alto, ovvero arancione. Stesso discorso per quel che riguarda la Sicilia. L’isola infatti è attualmente in zona rossa e rischia ancora di rimanerci perché secondo le rilevazioni effettuate, il rischio di contagio non si è ancora attestato, su livelli soddisfacenti.