L’esecutivo che ha in mente Draghi, sarà un governo tutto tecnico o avrà innesti politici?
Oggi pomeriggio il via alle consultazioni.
Sono passate quasi 24 ore dalla notizia della nomina di Draghi e ancora non trapela nulla di certo su quella che sarà la struttura del nuovo esecutivo. L’ex presidente di Bce, dopo aver accettato con riserva l’incarico, si è subito messo al lavoro per pianificare le consultazioni e già da oggi pomeriggio, si dovrebbe cominciare con gli incontri. Le ipotesi su quella che sarà, nuova squadra di governo sono molteplici ma ancora non è chiaro se quello di Mario Draghi sarà un governo puramente tecnico o se avrà “infiltrazioni” politiche in stile ‘governo Ciampi’.
Prima la fiducia
Prima di arrivare a questo però, c’e’ ancora da risolvere un problema non da poco: i numeri. Secondo quello che emerge dalle prime indiscrezioni infatti, la maggioranza non sarebbe scontata nemmeno per un pezzo da 90, come l’ex numero uno della Bce. Il nodo più intrigato da sciogliere infatti, è quello legato al Movimento 5 Stelle, che al momento a grandi linee e seppur con diverse frizioni interne, propenderebbe per il no deciso, ad un eventuale governo puramente tecnico.
Leggi anche: Borsa: dopo l’annuncio dell’ incarico a Draghi, Milano fa segnare un +2,6%
Ipotesi governo Draghi, in stile Ciampi
Il discorso sarebbe diverso se la scelta del nuovo esecutivo, ricadesse su un alternativa mista. Il quel caso, un governo a metà strada tra il tecnico e il politico, potrebbe invogliare alcune forze politiche indecise e agevolerebbe la nascita del Governo Draghi. Per attuare questa ipotesi però, molto probabilmente, il perimetro della maggioranza andrebbe allargato anche ad alcune forze che nel passato governo si trovavano all’opposizione, innescando una serie di ulteriori problematiche.
Giorgia Meloni e la coalizione di centrodestra
Fratelli d’Italia infatti, si è già dichiaratamente schierata all’opposizione e non è escluso che anche la lega, che al momento sembrerebbe schierata verso l’astensione, la segua a ruota. Diversa la situazione di Forza Italia, che si è sempre dimostrata a favore di un eventuale entrata in politica dell’ex presidente di Bce. Questa divisione di vedute rischia di dividere anche l’attuale opposizione che invece, fino ad ora, si era sempre dimostrata ben salda.
“Giocare a carte scoperte”
La leader di FdI, Giorgia Meloni nella giornata di ieri, ha ribadito la sua indisponibilità a sostenere un eventuale governo Draghi ma ha anche inviato i suoi alleati a “giocare a carte scoperte”, rendendosi disponibile, con le altre forze di opposizione, ad una possibile mediazione. Mediazione che la leader politica porrebbe in essere, solo al fine di salvaguardare l’unità e la compattezza della coalizione e che comunque non la porterebbe mai oltre l’astensione.
Staremo a vedere come evolve la situazione ma sta di fatto che in ogni caso di tempo per decidere ce ne è poco e le risposte a tutti i vari interrogativi che l’Italia degli elettori si sta ponendo, li avremo a breve.