Contrariamente a quanto dichiarato recentemente, prima di lasciare Palazzo Chigi, il premier uscente Giuseppe Conte ha firmato la proroga del divieto di spostamenti tra regioni.
L’indice di contagio del Covid resta sotto 1 ma, tuttavia, sale: da 0,84 della scorsa settimana è passato a 0.95 di questa settimana . Liguria, Abbruzzo, Toscana e la provincia autonoma di Trento passano in zona arancione mentre l’Umbria – messa in ginocchio dalla variante brasiliana del virus – si colora tutta di rosso. Gli esperti evidenziano una preoccupante controtendenza del Covid che presto potrebbe tornare a far contare un gran numero di casi se si allentano troppo le briglie. A preoccupare, infatti, non è solo la variante brasiliana ma pure quella inglese che colpisce anche i soggetti più giovani e ha sintomi diversi rispetto all’infezione classica. Per questa ragione – riporta la Repubblica – l’ultimo Consiglio dei ministri del governo uscente – il Conte bis – ha scelto la via della prudenza e ha deciso di prorogare fino al 25 febbraio lo stop a tutti gli spostamenti tra Regioni.
Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio uscente, l’avvocato leccese Giuseppe Conte, aveva espresso la volontà di farsi da parte e di non firmare ulteriori decreti in questa fase di transizione. Ma, evidentemente, la situazione ha richiesto un ultimo atto da parte dell’ormai ex Primo Ministro. Le speranza di milioni di italiani che contavano di tornare a muoversi liberamente a partire da lunedì vengono disilluse. Ma vengono disilluse anche le aspettative di milioni di albergatori e gestori di impianti sciistici che, a questo punto, dovranno fare i conti con la mancanza di turisti.
La settimana scorsa, voci di corridoio bene informate, avevano ipotizzato che il nuovo premier incaricato, l’ex numero uno della Bce Mario Draghi, avrebbe anche potuto non rinnovare il divieto alla mobilità imposto da Conte. Ma il Consiglio dei ministri uscente ha messo le mani avanti con la proroga decisa oggi. Pertanto – riporta SkyTg24 – fino al 25 febbraio sull’intero territorio nazionale sarà vietato ogni spostamento in entrata e in uscita tra i territori di diverse regioni o province autonome salvo che per ragioni di lavoro o salute o per comprovate necessità.