Covid, ISS: “Nuove misure di sicurezza più pesanti”

Secondo il monitoraggio settimanale ISS-Ministero della Salute, l’indice di trasmissibilità Rt nazionale sale da 0.84 a 0.95

Covid, Brusaferro, ISS: "Potrebbero esserci nuovi casi se non si rafforzano le misure"
Covid, Brusaferro, ISS: “Potrebbero esserci nuovi casi se non si rafforzano le misure”

Siamo in una fase molto delicata dell’epidemia, con circolazione diffusa delle varianti che sono più trasmissibili. Ci sono dunque segnali di controtendenza ed è necessaria grande precauzione. Potrebbe esserci crescita di nuovi casi se non si rafforzano le misure“, ha messo in guardia Silvio Brusaferro, Presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, commentando il monitoraggio settimanale ISS-Ministero della Salute. E “il decremento dei decessi è lento“, ha aggiunto. Per Gianni Rezza, Direttore del Dipartimento Prevenzione del Ministero della Salute, a preoccupare è “la presenza di varianti virali, quindi dobbiamo sbrigarci nelle vaccinazioni e non allentare misure di prevenzione“. Infatti, secondo i dati del monitoraggio settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità e del Ministero della Salute, l’indice di trasmissibilità Rt su base nazionale sale da 0.84 a 0.95 ma calano da 7 a 5 le Regioni con occupazione di terapie intensive e ricoveri ordinari superiore alla soglia critica del 30%, con il valore nazionale che si attesta al 24%. Tuttavia, in 7 Regioni e Province Autonome l’Rt è sopra l’1, anche nel limite inferiore, compatibile con lo scenario 2. In 11 Regioni è allerta di resilienza contro le 5 della settimana precedente. Umbria e Bolzano sono a rischio alto, 10 Regioni hanno rischio moderato e 9 basso. Mentre a livello europeo nelle ultime 4 settimane sono calati i nuovi casi di positività al Covid ma si è registrato “un crescente numero di focolai di preoccupanti varianti“. Pertanto, il Direttore regionale per l’Europa dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, Hans Kluge, ha esortato gli Stati europei a “evitare decisioni avventate: i numeri sono ancora troppo alti e la stragrande maggioranza dei Paesi rimane vulnerabile”. Poi ha ammonito: “C’è una linea sottile tra speranza del vaccino e falsa senso di sicurezza“.

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Covid, ISS: “Nuovi casi se non si rafforzano le misure”. In Italia 1 caso su 5 è causato dalla variante inglese

Circa 1 caso di Covid su 5 in Italia è determinato dalla variante britannica del coronavirus che è più contagiosa rispetto al ceppo primario. Il dato emerge dall’indagine delle Regioni inoltrata al Ministero della Salute e all’Istituto Superiore di Sanità sulla base dei test effettuati dal 3 febbraio. Nel nostro Paese i focolai di variante inglese sono localizzati prevalentemente in Umbria dove è presente anche il ceppo brasiliano; un altro focolaio è stato individuato in due scuole di Bollate, in provincia di Milano.

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Tuttavia, un attento monitoraggio della variante inglese consentirebbe di “arginarne” gli effetti anche perché le vaccinazioni “si stanno dimostrando efficaci anche contro il virus mutato”: è quanto reso noto dal Ministero della Salute che ha sottolineato che il Covid “muta continuamente, sono già state isolate centinaia di varianti anche se la maggior parte non cambia le caratteristiche del virus”. Ragion per la quale la vigilanza, secondo il Ministero della Salute, “deve restare alta per individuare quelle che potrebbero peggiorare la situazione” in termini di trasmissibilità, sintomatologia e sensibilità ai vaccini. Intanto, nelle ultime 24 ore sono 13.908 i nuovi casi di positività al coronavirus nel nostro Paese a fronte dei 15.146 del giorno precedente, 316 le vittime contro le 391 di mercoledì. In calo di 31 unità i ricoveri in terapia intensiva mentre quelli nei reparti ordinari sono 153.

 

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