Un’anziana di 78 anni – Rosina Carsetti – massacrata di botte da figlia e nipote: per loro, ormai, era solo un peso.
“Ci costi cinquemila euro l’anno“. Ormai Rosina Carsetti, 78 anni di Macerata, era diventata solo un peso e una spesa da sostenere per la sua famiglia. E così, secondo le ipotesi della procura – riporta Fanpage – la figlia della donna, la 49enne Arianna Orazi e il nipote, il 20enne Enea Simonetti avrebbero studiato un piano per liberarsi dell’anziana. Piano che poi avrebbero attuato la sera della vigilia di Natale, la sera in cui le famiglie, per tradizione, si riuniscono per stare assieme. Questo è quanto emerso dalle intercettazioni raccolte dagli inquirenti.
La figlia e il nipote di Rosina registravano le telefonate dell’anziana per avere il pieno controllo. Scoprendo così che la donna aveva contattato un centro antiviolenza per chiedere aiuto. Infatti nonna Rosina, già da tempo, subiva violenze di vario tipo. Quelli che sarebbero dovuti essere i suoi “affetti” l’avevano costretta a cedere metà della casa, privata del denaro e della possibilità di muoversi o comunicare liberamente. Secondo le dichiarazioni dei conoscenti, Rosina Carsetti viveva una sorta di incubo all’interno della sua stessa casa. Incubo iniziato quando la figlia Arianna, in seguito alla separazione dal marito, era tornata a vivere con lei insieme al figlio Enea. I due aguzzini, dopo aver scoperto che Rosina voleva chiedere aiuto, hanno accelerato i tempi. Stando alle ricostruzioni sarebbe stato proprio il nipote Enea a massacrare il fragile corpo della nonna spaccandole 14 costole. Poi, insieme alla madre complice, avrebbero inscenato una rapina nella casa della vittima.
Il piano per uccidere nonna Rosina
Nonostante l’esecutore materiale del massacro sia stato Enea, secondo gli inquirenti, la mente è stata la figlia di Rosina, Arianna. A conferma le intercettazioni tra i due. Infatti, quando Enea – crollato per lo stress e la pressione – ha ammesso che non si era trattato di una rapina ma di un incidente, la madre lo ha rimproverato dicendo: “Non puoi dirgli che si è trattato di un incidente, uno strozzamento non si può far passare per incidente…”. I due credevano di poter far ricadere la responsabilità sul marito della vittima, il 79enne Enrico Orazi, anche lui coinvolto nell’assassinio della moglie. Dalle intercettazioni si è scoperto che i due lo chiamavano “nonno Enrichetto, l’anello debole della vicenda“. E, sempre stando alle intercettazioni, si esclude che si sia trattato di un raptus improvviso da parte di madre e figlio. In una chat su Instagram tra madre e figlio datata 16 dicembre – dunque 8 giorni prima dell’omicidio – si legge Arianna che invita Enea a tornare a casa perché ha iniziato a studiare il piano.
Arianna Orazi – riferisce TgCom24 – è accusata non solo di omicidio ma anche di maltrattamenti all’anziana e di aver diretto ed organizzato la cooperazione dei due complici. E ai tre è stato contestato anche il concorso in simulazione della rapina. Il reato è stato ritenuto aggravato dalla finalità di conseguire l’impunità rispetto all’omicidio pluriaggravato contestato.