Dopo soli quattro giorni dalla scomparsa dei suoi genitori, Benno Neumair fu visto recarsi dall’estetista per un trattamento di bellezza.
Benno Neumair dall’estetista dopo solo quattro giorni dalla scomparsa dei genitori Peter Neumair e Laura Perselli. A dirlo è il quotidiano locale Alto Adige. Nello specifico il 30enne – amante del fitness e particolarmente fissato con l’aspetto fisico – si sottopose ad un trattamento di dermopigmentazione. Le operatrici del centro estetico lo riconobbero non tanto per le foto sui giornali ma per un dettaglio: Benno, nel fissare i due appuntamenti, usò il congnome della madre “Perselli”. Certamente questo non ha alcun risvolto sulle indagini in corso. Tuttavia conferma quella certa freddezza già percepita nelle scorse settimane quando Benno non versò neppure una lacrima nel riascoltare la voce della defunta madre attraverso due audio.
Nel frattempo le indagini proseguono. L’ipotesi più probabile – secondo gli inquirenti – è che il ragazzo dopo avere ucciso i genitori si sia liberato dei corpi gettandoli nell’Adige da un ponte di Vadena. Proprio su quel ponte il 22 gennaio i carabinieri trovarono una traccia del sangue di Peter Neumair. Stando alle testimonianze degli amici di Laura Perselli – con cui la donna si confidava spesso – tra Benno e i genitori i rapporti non erano facili. I due gli avevano chiesto di andarsene da casa ma lui non voleva come non aveva alcuna intenzione di restituire al padre i soldi spesi per farlo studiare. Probabilmente le tensioni tra Benno e Peter avevano anche natura economica. Tutta via i legali di Benno continuano a dirsi certi della sua estraneità ai fatti.
Continuano le ricerche di Peter Neumair
Intanto si continua a cercare il corpo di Peter Neumair nell’Adige. Le ricerche – spiega Rainews – sono riprese in seguito a una segnalazione di un passante che costeggiava l’Adige. L’uomo ha asserito di aver notato ha notato un corpo galleggiare al centro del fiume. L’ingente spiegamento di forze impiegato per il ritrovamento del cadavere di Peter, per il momento, non sta dando i risultati sperati. Per le ricerche sono stati impiegati elicotteri, droni, imbarcazioni e cani molecolari dei carabinieri di Bologna, della guardia di finanza e dell’associazione Detection Dogs Ticino. Oltre ai vigili del fuoco di Bolzano e di Trento sono stati coinvolti anche diversi reparti di pompieri volontari, diverse sezioni del soccorso acquatico, il soccorso alpino e la Croce bianca.
Il cadavere di Laura Perselli ,invece, è stato trovato nel medesimo corso d’acqua dieci giorni fa, pieno di ecchimosi. L’autopsia – riferisce il Corriere della Sera – ha dimostrato che la donna è morta per strangolamento. Laura sarebbe stata strangolata con una corda e, probabilmente, di sorpresa in quanto sul corpo non è stato trovato alcun segno riconducubile ad un tentativo di difesa. Secondo la Procura, Benno avrebbe ucciso prima il padre e poi, alcune ore dopo, la madre con una corda d’arrampicata. Questo elemento eliminerebbe del tutto l’ipotesi di un delitto legato ad un impeto improvviso: una corda d’arrampicata non è un oggetto che si trova abitualmente in una casa. Pertanto il ragazzo se la sarebbe procurata con lo specifico intento di tendere un agguato alla madre.