Dall’ospedale Sacco di Milano arriva la smentita alle parole del primario Massimo Galli sul numero dei pazienti con varianti Covid.
Un paio di giorni fa – riporta la Repubblica – l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, il professor Massimo Galli, nel corso della trasmissione Mattino Cinque in onda sulle reti Mediaset, si è a lungo soffermato sulla gravità della situazione in cui versiamo. In Italia hanno preso piede diverse varianti del Covid le quali sembrano essere più contagiose. L’esperto, pertanto, non ha nascosto di essere anche a favore della linea dure: il lockdown duro come quello dello scorso marzo. E – soprattutto – nonostante i ricoveri stiano calando, Galli ha puntualizzato che il suo reparto è di nuovo pieno di pazienti Covid: “Io mi ritrovo ad avere il reparto invaso da nuove varianti. E questo riguarda tutta quanta l’Italia e fa facilmente prevedere che a breve avremo problemi più seri. Questa è la realtà attorno alla quale è inutile fare ricami”.
L’infettivologo ha altresì specificato che, dei venti letti che lui segue direttamente, un terzo dei pazienti presentano una variante del virus. La situazione, pertanto, è preoccupante più che mai considerando che la variante brasiliana non risponde al vaccino mentre quella inglese colpisce anche i ragazzi e i bambini. Galli non ha. tuttavia, precisato se nel suo reparto è presente una sola delle mutazioni virali presenti in Italia – inglese, brasiliana, sudafricana – o più di una.
La smentita dell’ospedale Sacco
Come mettere in dubbio le parole di un medico? Se il direttore di Malattie Infettive del Sacco asserisce che il suo reparto è pieno, nessuno ne dubita. Ma, a stretto giro – riporta Huffington Post – è arrivata la smentita. E non parte di un presunto “rivale” del dottor Massimo Galli ma dal medesimo ospedale in cui lavora. In una nota, l’ASST Fatebenefratelli Sacco ha specificato: “Tali affermazioni al momento attuale non rappresentano la reale situazione epidemiologica all’interno del Presidio. E’ stata rilevata la presenza di 6 pazienti positivi alla variante inglese su un totale di 50 casi”. E, prosegue la nota dell’ospedale milanese: “Le percentuali di varianti identificate sono in linea con la media nazionale ed inferiori alla media regionale. Finora è stata identificata esclusivamente la variante variante inglese. Al momento, nessun sequenziamento ha evidenziato la variante brasiliana o sudafricana”.