Dopo una lunga malattia è morto, all’età di 79 anni, all’Ospedale “Maggiore” di Parma, il boss, nonché fondatore, della Nuova Camorra Organizzata Raffaele Cutolo
E’ morto Raffaele Cutolo, il boss della camorra, portandosi nella tomba i suoi segreti, in primis quelli relativo al sequestro, da parte della colonna partenopea delle Brigate Rosse, e alla successiva liberazione grazie alla trattativa tra la Democrazia Cristiana, Servizi Segreti, Brigate Rosse e la camorra, dell’allora Assessore Regionale alla ricostruzione del post-terremoto in Irpinia Ciro Cirillo, esponente Dc della corrente di Antonio Gava. E’ deceduto dopo una lunga malattia nel reparto sanitario dell’Ospedale “Maggiore” di Parma dove era ricoverato da diversi mesi. Il fondatore, nonché capo, della Nuova Camorra Organizzata aveva 79 anni: era il detenuto al 41bis più anziano e vi era stato ristretto per 25 anni. Nell’ultimo periodo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto sanitario, tuttavia il Tribunale di Sorveglianza Bologna, respingendo la richiesta di differimento della pena avanzata dai suoi legali per l’aggravamento del suo quadro clinico a giugno del 2020, aveva sottolineato come le sue condizioni di salute fossero compatibili con la detenzione. Ma soprattutto come, nonostante l’età, Cutolo fosse ancora un simbolo. “Si puo’ ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma. Nonostante l’età e la perdurante detenzione rappresenta un “simbolo” per tutti quei gruppi criminali che continuano a richiamarsi al suo nome“.
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Camorra, è morto il boss Raffaele Cutolo. Era soprannominato “o’ professore”
Figlio di un mezzadro e di una lavandaia di Ottaviano, paese alle falde del Vesuviano, Raffaele Cutolo era soprannominato ‘o professore nonostante avesse conseguito solo la licenza elementare. A 22 anni il suo primo omicidio per un apprezzamento alla sorella Rosetta che lo affiancò nella gestione del potere criminale; ideò un modello nuovo di clan, basato su una struttura verticistica e piramidale, picciotto, camorrista, sgarrista, capozona e santista, e adottando il rito mafioso di affiliazione, dando poi il via a una sanguinosa guerra con gli altri clan che si riunirono appositamente nella Nuova Famiglia. Trascorse gli anni di detenzione in diversi carceri, nell’ultimo periodo non era più lucido: la moglie andò a trovarlo nel giugno 2020 e lui non la riconobbe.
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Riconobbe due figli: Roberto, avuto da Filomena Liguori, e Denise da Immacolata Iacone, che sposò nell’Asinara, rimasta incinta con l’inseminazione artificiale. Due nipoti: Raffaele, 34 anni, e Roberta, 30 anni, figli di Roberto, pregiudicato, ucciso a Tradate dalla ‘ndrangheta. Forse ispirò il “professore” della celebre canzone “Don Raffaé” di Fabrizio De André e urinò sulle scarpe di Totò Riina secondo quanto rivelato da un pentito.