E’ stato rinviato a giudizio per omissione di soccorso Massimo Marano, marito di Sara Aiello, morta il 3 giugno del 2015
“Omissione di soccorso” è la nuova accusa a carico di Massimo Marano, il marito di Sara Aiello, la donna, originaria di Pompei, in provincia di Napoli, morta il 3 giugno 2015 sotto gli occhi del consorte. Secondo i magistrati, Massimo Marano invece di soccorrere la moglie, che soffriva di una grave forma congenita di cardiopatia che le procurava frequenti crisi, la riprendeva con la telecamera nonostante la loro figlia, all’epoca dei fatti una bambina, manifestasse inquietudine per le condizioni di salute della madre. “Mamma sta dormendo, prendi i cuscini”, l’avrebbe rassicurata Marano che ha dichiarato di non aver compreso la gravità della situazione finché la moglie non ha esalato l’ultimo respiro.
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Un decesso così assurdo che il PM ha disposto la riesumazione della salma di Sara Aiello congetturando che la sua morte sia un femminicidio. Ma l’esame necroscopico eseguito dal patologo nel gennaio del 2020 ha categoricamente escluso che Sara sia stata avvelenata con il cianuro. Tuttavia, Massimo Marano è stato rinviato a giudizio in quanto “ometteva i soccorsi, condotta dalla quale derivava il decesso di Serafina Aiello” (nome all’anagrafe di Sara, ndr).
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“Il medico che aveva in cura Sara mi aveva consigliato di riprendere una delle crisi per facilitargli il lavoro e la diagnosi”, continua a ripetere Marano addebitando la responsabilità del video incriminato, della durata di 8 minuti, al medico che aveva in cura la povera Sara.