Alcuni sindaci hanno scelto di togliere le panchine e chiudere i parchi per evitare assembramenti e contrastare l’aumento dei casi da Covid
Per contrastare gli assembramenti nelle strade i sindaci di alcuni comuni in Italia stanno mettendo a punto delle strategie. Ci sono coloro che provvedono alla chiusura di parchi e ville e chi che sceglie di togliere le panchine. Questa è stata la decisione presa da un primo cittadino di un paese in provincia di Pistoia, in cui sono aumentati repentinamente i casi di contagio da Covid in questi giorni.
Infatti a Quarrata il sindaco Marco Mazzanti è intervenuto con degli operai rimuovendo le 13 panchine della piazza centrale del comune, piazza Risorgimento. Il primo cittadino ha affermato. “In un mese, i positivi sono passati da 27 casi il 25 gennaio ai 161 di oggi. Alcuni nostri concittadini continuano a sottovalutare il problema, senza rispettare le regole di base necessarie per prevenire il contagio“.
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Covid, le idee anti assembramenti dei sindaci di Quarrata e Montale
Ed ancora. “Ho sempre chiesto ai vigili di fare controlli, ma le persone appena li vedono scappano per poi tornare sulle panchine. Non posso mettere un vigile fisso 24 ore su 24, ho preso una decisione drastica. Siamo tutti stanchi e oppressi da questa situazione, ma non è ancora arrivato il momento di abbassare la guardia“.
A Montale, anch’esso nella provincia di Pistoia, il sindaco Ferdinando Betti ha scelto di chiudere giardini e parchi pubblici, nonché le aree gioco e i campi da calcio e da basket, sino al prossimo 15 marzo. Il primo cittadino ha dichiarato. “Occorreva dare un segnale, siamo sopra il limite dei 50 casi ogni 100mila abitanti. Mi piange il cuore chiudere i giochi per i bambini ma purtroppo sono luoghi in cui è facile che si creino assembramenti”.