Tutta l’Italia sta scivolando verso la zona rossa: ne è convinto Guido Bertolaso, consulente per la gestione delle vaccinazioni della Regione Lombardia
“Tutta Italia, tranne la Sardegna, si sta avvicinando alla zona rossa. La Lombardia è più vulnerabile, ma non mi preoccupa più delle altre: vaccinare. Si può fare molto di più. Bisogna andare in Ue a battere i pugni”. Così Guido Bertolaso, consulente della Lombardia per la gestione delle vaccinazioni. “Dobbiamo prendere decisioni difficili e sofferte. Me ne prendo ogni responsabilità”, gli ha fatto eco il Governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. “Con queste varianti impossibile indicare una data d’uscita. Rischiamo d’essere travolti, il pericolo è ancora alto“, ha poi ammonito Bonaccini. A conferma dei loro timori, sfondata quota 20 mila contagiati dal Covid nel nostro Paese: nelle ultime 24 sono 20.884, con 347 morti, su 358.983 tamponi processati, circa 25 mila in più rispetto al precedente monitoraggio. Il tasso di positività sale al 5.9% dal 5.1% del giorno precedente, + 84 i ricoveri nelle terapie intensive, +193 quelli nei reparti ordinari.
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Covid, Guido Bertolaso: “Tutta l’Italia verso la zona rossa”
“E’ stato dato mandato dal Ministro ai diversi rappresentanti presenti di procedere all’individuazione di contoterzisti in grado di produrre vaccini entro l’autunno del 2021”. Così una nota del Ministero dello Sviluppo Economico diffusa al termine del tavolo con il Ministro Giancarlo Giorgetti. Nella nota si specifica che “è stata verificata la disponibilità di alcune aziende a produrre i bulk, ossia il principio attivo e gli altri componenti del vaccino anti-Covid, in un tempo stimato in 4/6 mesi“. Inoltre, nell’incontro sulla possibilità di produrre vaccini anti-Covid nel nostro Paese, cui hanno partecipato Farmindustria, AIFA e il neocommissario per l’emergenza Covid, il generale Figliuolo, “è stata ribadita la volontà di partecipare al progetto europeo per il rafforzamento della produzione dei vaccini“.
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Dalla riunione è emerso anche che sulla fase dell‘infialamento molte aziende sono già pronte a partire, tuttavia è stato deciso di mantenere il “massimo riserbo” su quelle coinvolte”.