Una sola dose di vaccino anti-Covid per chi ha già contratto l’infezione ed è guarito: lo stabilisce una circolare firmata dal Direttore generale del Dipartimento della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza
Via libera dal Ministero della Salute, guidato da Roberto Speranza, alla possibilità di somministrare un’unica dose di vaccino anti-Covid, senza richiamo, ai soggetti che hanno già avuto un’infezione da virus Sars-Cov-2 “purché la vaccinazione venga effettuata ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione, preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa, a soggetti che non presentino condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria, a trattamenti farmacologici”. L’indicazione è contenuta in una nuova circolare firmata dal Direttore generale del Dipartimento della Prevenzione del dicastero della Salute, Gianni Rezza, e in tal senso si sono già espressi sia il Consiglio Superiore di Sanità che l’Agenzia Italiana del Farmaco. Novità sul fronte dei vaccini anche dalla Commissione dell’Unione europea: l‘autorizzazione d’emergenza, oltre agli adeguamenti per le varianti, potrebbe riguardare anche i nuovi sieri che fanno già parte della strategia dell’Unione europea ma che ancora devono essere approvati. La Commissione europea è al lavoro sul tale ipotesi e un primo giro di orizzonte è già stato fatto. Oltre al vaccino della Johnson&Johnson, che potrebbe avere l’ok dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, l’11 marzo, fanno parte al momento del programma Ue, ancora da approvare, Curevac e Sanofi.
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Via libera dal Ministero all’unica dose per i guariti. “Giù la maschera”
Dopo le buone notizie, come l’ok del Ministero della Salute all‘unica dose per i guariti che potrebbe incidere positivamente sulle difficoltà nell’approvvigionamento dei vaccini, le dolenti note: “Giù la maschera” è il nome in codice dell’operazione nel corso della quale la Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma ha tratto in arresto 3 persone, con le accuse, a vario titolo, sono frode, truffa aggravata e traffico di influenze illecite, e sequestrato 22 milioni di euro, il profitto che i 3 avrebbero realizzato truffando la Pubblica Amministrazione con forniture di camici e mascherine. Tutti i destinatari della misura cautelare sono stati ristretti ai domiciliari, tra loro un imprenditore milanese: attivo nell’editoria, da aprile 2020 ha cominciato a fornire il materiale, con falsi certificati di idoneità rilasciati da un altro indagato, alla Protezione civile laziale.
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Irregolarità in un bar su tre all’interno degli ospedali italiani. E’ quanto hanno riscontrato i carabinieri del Nas durante ispezioni nelle strutture sia pubbliche che private per verificare la sicurezza di cibi e bevande in vendita e il rispetto delle norme anti-Covid. Norme violate in 132 su 382 strutture controllate. 10 persone sono state denunciate per detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione e violazione delle norme di sicurezza sui luoghi di lavoro. 128 le sanzioni amministrative elevate per complessivi 125 mila euro.