Madre e figlio indagati per affitto del loro appartamento a prostitute

Affittavano il loro appartamento a 4 prostitute, 2 albanesi e 2 romene: finiscono nei guai un 35enne e la madre di 59 anni

Affittavano il loro appartamento a 4 prostitute: indagati madre e figlio

E’ il mestiere più antico del mondo, come da popolare definizione, e in anche in era Covid non conosce flessione del numero di clienti: una madre, 59enne, e il figlio 35enne devono rispondere del reato di favoreggiamento della prostituzione, e anche dell’omessa “comunicazione all’autorità di alloggio di persone in affitto breve”, esercitata all’interno dell’appartamento di proprietà del 35enne ma gestito dalla madre. I carabinieri della Stazione di San Martino Siccomario hanno avviato accertamenti in seguito alle segnalazioni di altri residenti nel condominio, sito a Travacò Siccomario. L’andirivieni di clienti e la presenza di diverse ragazze che si alternavano nell’appartamento non erano infatti passati inosservati agli altri condòmini. Ricordiamo che la legge non punisce la prostituzione ma il suo sfruttamento e favoreggiamento: in questo caso a madre e figlio viene contestato solo il favoreggiamento in quanto erano a conoscenza del meretricio che si consumava nel loro appartamento ma non intascano una percentuale sulle prestazioni delle professioniste che di volta in volta lo affittavano.

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Madre e figlio indagati per affitto del loro appartamento a 4 prostitute, 2 albanesi e rumene

Nel corso delle indagini dei carabinieri sono state individuate 4 ragazze, due albanesi e due romene, che reclamizzavano le loro prestazioni professionali tramite annunci su siti internet e che utilizzavano come location per i loro “incontri” professionali con i clienti, ascoltati come testimoni dai militari dell’Arma, il bilocale dei due indagati ai quali versavano come canone di locazione, a seconda degli accordi, 50 euro al giorno oppure 350 euro alla settimana. Una locazione, oltretutto, irregolare dal momento che l’appartamento risulta essere la residenza del 35enne, anche se domiciliato in provincia di Alessandria, mentre la legge prescrive il divieto di affittare l’immobile di residenza, sulla quale non si pagano tasse in quanto prima casa. Inoltre, l’attività del cosiddetto affitto breve, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, era stata avviata, nel giugno dello scorso anno, senza informare le autorità competenti violando così l’obbligo di legge di comunicare alla Questura i nominativi delle persone che dimorano, seppure temporaneamente, nel territorio.
Anche la madre, residente nell’Astigiano, era coinvolta nell’illecito affare: era, infatti, lei che si occupava di rimettere in ordine tra un affitto e l’altro oltre a partecipare alle assemblee condominiali.
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