Scioccante fotografia scattata dall’ISTAT: 1 cittadino su 10 è povero e consumi a picco, tornati sui livelli di 20 anni fa
Un milione di poveri in più e mai cosi tante famiglie in povertà negli ultimi 15 anni: è la pesante eredità dell’anno del Covid, il 2020, che ha battuto il record del 2005, secondo nell’impietosa istantanea scattata dall’ISTAT. Rispetto al 2019, nei dati raccolti dall’ISTAT, sono 335 mila le famiglie scivolate nella povertà assoluta, per il relativo totale che è salito a 2 milioni, per 5.6 milioni di individui, pari al 9.4% del totale della popolazione residente. Persone che fino a 12 mesi prima non erano in bolletta: annullati, pertanto, tutti gli sforzi compiuti nel 2019 per mettere un freno alla povertà che cresceva da 4 anni. Comunque, i più danneggiati dalle ricadute economiche dell’emergenza sanitaria sono i nuclei con più di quattro persone, vale a dire con 3 figli, e quelli monogenitoriali; inoltre la presenza di figli minori aumenta ulteriormente il rischio di precipitare nella povertà assoluta, con la relativa incidenza che passa dal 9.2% all’11.6%; anche quella dei minori cresce di 2 punti percentuali aumentando dall’11.4% al 13.6%: è il dato più alto dal 2005. I bambini e i ragazzi poveri, nel 2020, sono 1 milione e 346 mila, 209 mila in più rispetto al 2019.
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Povero 1 cittadino su 10, consumi indietro di 20 anni. Nord in crisi ma è record al Sud
L’ aumento maggiore della povertà è stato registrato al Nord, con 218 mila nuclei familiari, per 720 mila individui, caduti in povertà assoluta, il 65% del totale di quelli accertati nell’ultimo anno, tuttavia il Sud si conferma la macroarea stabilmente più povera del Paese con il 9.3% delle famiglie in povertà assoluta contro il 5.5% del Centro.
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Il portafoglio, dunque, piange, inevitabile quindi il crollo verticale dei consumi: nel 2020, infatti, secondo i dati ISTAT, la spesa media mensile è tornata sui livelli del 2000, indietro quindi di 20 anni, con gli italiani che hanno speso in media 2.328 euro, il 9.1% meno rispetto al 2019. Rimangono stabili solo le spese strettamente indispensabili: quelle alimentari e quelle per l’abitazione.