Napoli, il Covid non ferma la cultura: al via il Laboratorio di Produzioni audiovisive, cinematografiche e teatrali

Al via in modalità e-learning, con un numero record di studenti, il Laboratorio di Produzioni audiovisive, cinematografiche e teatrali diretto dal Professore Francesco Giordano: innovazione e forte ancoraggio alla realtà concreta del comparto dell’audiovisivo le chiavi del successo

Laboratorio Produzioni audiovisive
Il Prof. Francesco Giordano

Il luoghi comuni dipingono i giovani come totalmente ripiegati su se stessi, sempre pronti a rincorrere l’ultimo shottino, a smanettare sullo smartphone ma poco propensi  a trovare spazi nelle loro giornate scandite dai social network  all’affinamento culturale e alla formazione. Eppure, se la proposta formativa è in grado di catturare il loro interesse,  la risposta è sorprendente: è il caso del Laboratorio di Produzioni audiovisive, cinematografiche e teatrali diretto dal Professore Francesco Giordano e attivato in modalità  e-learning presso l’Istituto Universitario “L’Orientale” di Napoli;  partito la settimana scorsa, il suddetto Laboratorio ha raccolto un numero record di adesioni tra gli studenti iscritti al Corso di Laurea in Relazioni Internazionali della Facoltà di Scienze Politiche tanto da indurre il Prof. Giordano a dover rifiutare suo malgrado le candidature arrivate in overbooking. Merito, certo, dell’universo dell’audiovisivo che da sempre affascina gli esseri umani di ogni generazione, in particolare i giovani per la capacità di alimentarne i sogni e di stimolare la loro vena creativa, non ancora inaridita dalla routine monocorde, dalle responsabilità e dagli affanni della vita adulta.

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Napoli, il Covid non ferma la cultura: al via il Laboratorio di Produzioni audiovisive, cinematografiche e teatrali. “Primus inter pares”

Tuttavia, un successo così strepitoso nell’incontrare il favore degli studenti non sarebbe stato neanche immaginabile senza la formula didattica del Prof. Giordano: secondo i genetisti Luigi Luca Cavalli Sforza e Feldman, la trasmissione del sapere avviene lungo tre direttrici: la vertical transmission, l’apprendimento dai genitori; la oblique transmission, le abilità e le conoscenze  trasmesse dagli adulti e dalle agenzie deputate, la scuola e l’Università; infine, la horizontal transmission, l’inculturazione e la socializzazione che si attivano tra pari. Ebbene,  mentre a altro un anno dal suo esordio dobbiamo ancora fare i conti con la virulenta epidemia di Covid anche per l’incapacità degli esperti, epidemiologi, virologi e infettivologi, nell’appiattirne la curva, il Prof. Giordano, a differenza dei suoi mediaticamente sovraesposti colleghi, è riuscito nell’improba impresa di piegare progressivamente la “oblique transmission”, cui per ruolo professionale dovrebbe informare la propria metodologia didattica, fino a farla diventare una “horizontal transmission” reinventandosi come un “primus inter pares” piuttosto che vestire i panni paludati del docente che sale in cattedra.

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Inoltre, un altro elemento di forte attrattiva è rappresentato dalla strutturazione del Laboratorio diretto dal Prof. Giordano in una fase di incontri frontali con esperti di provata competenza del comparto dell’audiovisivo, che proiettano virtualmente gli studenti in un set cinematografico, preceduta, però, da un’altra di doveroso e robusto inquadramento teorico in ossequio all’ammonimento del genio per antonomasia, Leonardo da Vinci: “Quelli che s’innamorano di pratica sanza scienzia son come ‘l nocchier che entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza  dove si vada. Sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teorica”. Ecco perché il Prof. Giordano, da provetto nocchiero, anche quest’anno, ne siamo sicuri,  nonostante continui a infuriare la tempesta epidemiologica del Covid, porterà in porto la propria “nave-scuola”.

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