Torino, un’altra bambina trovata impiccata nel bagno di casa: aveva solo 12 anni

Dopo la piccola Antonella morta per partecipare ad una sfida su Tik Tok, un’altra bambina è stata trovata impiccata nel bagno di casa.

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Tik Tok continua a mietere vittime. O meglio: un uso scorretto dei social continua a produrre conseguenze spesso tragiche. Ed è quanto accaduto domenica 14 marzo a Borgofranco, un comune in provincia di Torino. Qui una bambina di appena 12 anni – riferisce la Repubblica – è stata trovata morta nel bagno di casa. La bimba si è impiccata con la cintura di un accappatoio stretta al collo e legata ad una mensola. A trovarla è stato il padre. Non è stato rinvenuto alcun biglietto di addio o di spiegazioni rivolto ai genitori.

Per questa ragione, secondo gli inquirenti, l’ipotesi più probabile è che non si tratti di suicidio ma di una sfida su Tik Tok. Ipotesi confermata dalle dichiarazioni dello zio Domenico. L’uomo ha spiegato che la nipotina era solare, tranquilla, il giorno antecedente alla tragedia aveva parlato con lui dei suoi progetti per il futuro, della scuola superiore che avrebbe voluto frequentare. Pertanto i familiari escludono che la bambina si sia tolta la vita intenzionalmente, per depressione o altro. La tragedia ricorda molto da vicino quella della piccola Antonella Sicomero, la bimba palermitana morta per la ormai tristemente nota “black challenge”. La sfida consiste nel perdere i sensi per qualche secondo provocandosi un soffocamento con qualsiasi mezzo. Antonella utilizzò una cintura del padre. Nei mesi scorsi il garante per la privacy di Tik Tok aveva assicurato che non sarebbero stati accettati più i profili di soggetti di cui non si conosceva con certezza l’età anagrafica. Purtroppo qualcosa deve essere sfuggito.

Recentemente il segretario nazionale della Lega, Matteo Salvini – riporta l’Ansa – ha proposto di inserire tra le materie scolastiche, oltre all’Educazione Civica anche un’ora settimanale di Educazione Social a partire dalle elementari. Ora che le scuole sono chiuse in molte regioni d’Italia, i bambini – collegati per gran parte della giornata per seguire le lezioni a distanza – passano anche molto tempo sui social. E i genitori, anch’essi impegnati nello smart working, troppo spesso non riescono a controllare i siti sui navigano i figli. Da qui alla tragedia il passo può essere davvero breve. “Potremmo salvare milioni di vite” – ha puntualizzato Salvini. Di recente è stata denunciata una famosa influencer che proponeva un’altra challenge pericolosissima. La ragazza è stata accusata di istigazione al suicidio.

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