Un nuovo documento da parte di Inail e Istituto superiore di sanità spiega perché si dovrebbe aumentare la distanza fisica minima a due metri
Viste le varianti circolanti del Covid, per la distanza fisica di un metro resta il minimo di distanza da applicare. Tuttavia sarebbe indicato accrescerla “fino a due metri“. Questo viene quindi sottolineato all’interno del nuovo documento che è stato redatto da Inail insieme all’Istituto Superiore di Sanità, al Ministero della Salute e all’Aifa. Nell’atto si stabilisce dunque una ulteriore prudenza “specie in tutte le situazioni in cui venga rimossa la protezione respiratoria come, ad esempio, in occasione del consumo di bevande e cibo“.
Per via delle varianti circolanti del Coronavirus, nel testo si evidenzia. “Non è indicato modificare le misure di prevenzione e protezione basate – si spiega – sul distanziamento fisico, sull’uso delle mascherine e sull’igiene delle mani; al contrario, si ritiene necessaria una applicazione estremamente attenta e rigorosa di queste misure“.
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Covid, anche i vaccinati dovrebbero rispettare l’isolamento
L’ulteriore prudenza sarebbe dovuta dalla più alta carica virale legata ai contagi da parte delle varianti del Covid. Inoltre nel nuovo atto si stabilisce che, anche a seguito della vaccinazione, bisognerà osservare la regola che prescrive l’isolamento a seguito di una esposizione ad un elevato pericolo con una persona positiva al Coronavirus.
Infatti, a tal proposito, si spiega. “Anche chi è vaccinato contro Sars-CoV-2 deve adottare le stesse indicazioni preventive valide per una persona non sottoposta a vaccinazione, a prescindere – si evidenzia – dal tipo di vaccino ricevuto, dal numero di dosi e dal tempo intercorso dalla vaccinazione“.