E’ stata condannata Alessandra Riglietti, la 43enne che sparò al fidanzato perché le aveva tenuto nascosto di essere ancora sposato
Il giorno delle nozze è il più bello per ogni donna, quello che sognano, vagheggiano fin da bambine perciò quando un ostacolo imprevisto manda in frantumi il loro sogno di indossare l’abito bianco, alcune possono reagire in maniera inconsulta: Alessandra Riglietti, 43enne proprietaria del maneggio Horse Club Pignatelli, è stata condannata a 4 anni e 8 mesi al termine del rito abbreviato, nel corso del quale è stata respinta la richiesta avanzata dal pm della condanna a 8 anni di reclusione, per aver sparato al cuore dell’uomo che amava, reo di averle promesso di sposarla, con tanto di prova dell’abito nuziale, nonostante non avesse ancora sciolto legalmente il precedente vincolo matrimoniale.
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La tripla vita amorosa del “promesso sposo”
E’ vivo per miracolo il sovrintendente della polizia Annibale Locatelli che ha spezzato il sogno dell’imputata di convolare a nozze quando era ormai tutto pronto per il “grande passo“: la Riglietti aveva prenotato anche il ristorante stilando persino la lista degli invitati, poi la scoperta che Locatelli era ancora regolarmente sposato. Messo davanti alle proprie responsabilità, il poliziotto non ebbe altra scelta che confermare di essere ancora coniugato, un’ammissione costatagli due colpi di pistola, una colt, di cui uno a pochi centimetri dal cuore.
Due colpi di pistola che hanno inaugurato una sequela di guai per il “tombeur de femmes” che in quel periodo intratteneva anche una terza relazione con la commessa di un negozio vicino alla sua abitazione: durante una perquisizione nell’appartamento del promesso sposo, infatti, furono trovate un’arma non registrata e centomila euro di dubbia provenienza.
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