Convalidato il fermo di Patrizia Coluzzi, la 41enne accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni. “Ha premeditato l’omicidio, è pericolosa”
Il Giudice per le indagini preliminari di Pavia, Carlo Ottone De Marchi, ha convalidato il fermo di Patrizia Coluzzi, che quindi resta in carcere, la donna di 41 anni accusata di aver ucciso la figlia di 2 anni la notte tra il 7 e l’8 marzo nella sua casa a Cisliano, alle porte di Milano. Respinta la richiesta, inoltrata dai legali della donna, Valentina Cristalli e Ilenia Peotta, di trasferimento della 41enne ai domiciliari in una casa di cura: alto, per il Gip, il pericolo di reiterazione che è “desumibile dalla premeditazione della condotta, dal comportamento dell’indagata antecedente ai fatti, in cui dichiarava il proprio proposito delittuoso, non accettando la separazione dal marito e manifestando i suoi propositi di rivalsa, e dalla particolare vulnerabilità della vittima priva di qualsiasi strumento di difesa, oltre che dal fatto che l’indagata è madre di altri due figli minori“, si legge nell’ordinanza del Gip.
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“Priva di ogni capacità di autocontrollo”
Il Gip nell’ordinanza traccia anche un profilo della personalità di Patrizia Coluzzi descrivendola come “pericolosa”. La donna ha mostrato l’assenza di “ogni capacità di autocontrollo, inequivocabilmente dimostrata dall’indagata, che costituisce il presupposto necessario per l’applicazione della misura meno afflittiva degli arresti domiciliari anche a mezzo di presidi di controllo di tipo elettronico“.
Intanto Patrizia Coluzzi dal momento dell’arresto è trincerata dietro il silenzio: non ha risposto alle domande del giudice durante l’interrogatorio di garanzia. Non ha proferito parola, nemmeno durante la videochiamata con uno dei suoi legali, Valentina Cristalli: “Sono riuscita a vederla solo per pochi minuti via computer. Mi ha scritto un biglietto che mi ha mostrato durante la nostra unica videochiamata. C’era scritto che è confusa e che non ricorda nulla“.
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