Tutta l’Italia in zona rossa anche dopo Pasqua per il fisico dell’Università degli Studi di Trento, Roberto Battiston.
Non si arresta la corsa del Covid: nelle ultime 24 ore sono stati accertati 23.059 positivi e soprattutto 431 morti, in calo rispetto ai 502 del giorno precedente ma pur sempre troppi: un quadro epidemiologico che, dunque, non fa dormire sonni tranquilli né al Ministro della Salute Roberto Speranza né a Roberto Battiston, fisico dell’Università di Trento, che ha commentato, in un colloquio con l’Huffington Post, gli ultimi dati epidemiologici: “Che gli sviluppi potessero quelli che registriamo oggi era assolutamente prevedibile“. Così come i 502 decessi dell’altro ieri, un numero che non si raggiungeva dal 26 gennaio: “Una cifra enorme ma, purtroppo, non ci si è arrivati in maniera inaspettata“. Infatti, da tempo statistici, fisici e matematici mettono in guardia sul rischio di un’escalation del numero dei morti: “Sulla base degli indicatori registrati negli ultimi mesi si sapeva che le vittime sarebbero arrivate a quote tanto alte“.
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“Tra qualche settimana potrebbero diventare 800”
Ciononostante, le 502 vittime di martedì potrebbero non rappresentare il picco dell’attuale ondata: le previsioni di Battiston, che monitora l’evoluzione dell’epidemia fin dal suo esordio, delineano scenari tutt’altro che rassicuranti: “In queste condizioni, tra qualche settimana potrebbero diventare 800“. La situazione epidemiologica del nostro Paese è preoccupante anche per il Ministro della Salute Roberto Speranza: in una settimana l’occupazione delle terapie intensive è cresciuta del 4% portandosi al 35% sulla media nazionale mentre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha certificato che l’Italia nell’ultima settimana figura tra i 5 Paesi col più alto numero di nuovi positivi con 155.076 nuovi casi di positività al Covid e un aumento del 12% contro una media mondiale che fatto segnare il +10%.
“Stiamo arrivando ai livelli del picco di novembre, siamo vicini alla saturazione e questo sarà accompagnato da un aumento dei morti. Abbiamo costeggiato per troppo tempo il ciglio del burrone e ora abbiamo messo il piede dalla parte sbagliata. Dobbiamo tornare indietro al più presto“, ha ammonito Battiston. Cosa fare, allora, per non precipitare nel burrone? “L’indice di trasmissibilità diminuisce con il distanziamento. Quindi, l’unica difesa sono interventi duri e tempestivi finalizzati a riportare la situazione sotto controllo ma in modo significativo“, la ricetta di Battiston che si è mostrato poco ottimista sull’efficacia delle misure introdotte dal governo con l’ultimo DPCM: “Possono aiutare ma con ogni probabilità dovranno essere estese ben oltre i 15 giorni annunciati“, ha precisato il fisico che ha sottolineato che tra una settimana si apprezzeranno i primi risultati che, comunque, non saranno tali da far abbassare la guardia.
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