Da oggi si riparte con il vaccino di AstraZeneca. Nel frattempo si è aperto il dibattito sull’introduzione di uno scudo penale volto a tutelare il personale sanitario.
Da oggi ripartono le somministrazioni del vaccino di AstraZeneca . Il farmaco, formulato in maniera diversa rispetto ai concorrenti Moderna e BionTech-Pfizer – aveva subito un temporaneo stop in Italia, Germania e Francia a seguito di alcuni decessi avvenuti a stretto giro con l’iniezione. Ma il Comitato per la sicurezza dell’Agenzia europea del Farmaco – Ema – è giunto alla conclusione che i benefici apportati dal vaccino superano di gran lunga gli eventuali rischi. E, per il momento, le autopsie svolte sui morti non hanno evidenziato alcuna correlazione tra decesso e somministrazione del vaccino. Ma tutto il caos intorno ad AstraZeneca ha indotto i sanitari impegnati nelle vaccinazioni a temere di venir coinvolti nelle inchieste aperte su richiesta dei familiari dei defunti.
E così si è aperto il dibattito sulla possibilità di garantire uno ‘scudo penale‘ per medici, infermieri e personale sanitario impegnato nelle vaccinazioni. La richiesta è arrivata dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici ma sono parecchie – riferisce Adnkronos – le voci a favore dello ‘scudo penale’ all’interno dell’attuale Esecutivo. Il primo a pronunciarsi favorevolmente è stato il viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri, egli stesso medico: “Serve uno scudo penale il prima possibile in modo che si arrivi davvero a difendere i medici e gli infermieri vaccinatori“.
Della stessa idea il sottosegretario di Stato alla Salute, Andrea Costa: “È fondamentale assicurare tutela e tranquillità a tutti i vaccinatori. E’dovere del Governo, e quindi del ministero della Salute, garantire che tutte le donne e gli uomini impegnati attivamente nella campagna vaccinale possano svolgere il proprio lavoro in sicurezza, senza il timore e il rischio di essere coinvolti in eventuali procedimenti giudiziari”. Il timore degli esponenti del Governo è che, in un momento in cui l’Italia deve premere l’acceleratore sulle vaccinazioni, si possa perdere la disponibilità di migliaia di professionisti spaventati dall’idea di finire sotto inchiesta nel caso di decessi post iniezione.
Le voci contrarie allo scudo penale
Tuttavia non mancano le voci contrarie allo scudo penale per il personale sanitario. Nella schiera degli oppositori primeggia Antonio Ingroia, ex Procuratore aggiunto di Palermo e oggi avvocato penalista. L’ex magistrato spiega che, in ogni mestiere, la responsabilità verso la comunità deve prevalere sugli interessi personali dei singoli: “Se il medico è tranquillo con la sua coscienza e fa il suo dovere, il fatto che ci sia il rischio di essere iscritto nel registro degli indagati per poi accertare che non ha alcuna responsabilità, mi pare un modo di anteporre le proprie esigenze. Ciascuno, a seconda della professione che svolge, deve anteporre l’interesse collettivo agli interessi personali”.
Più pragmatico l’ex pm Alfonso Sabella, anch’egli contrario allo scudo penale. Sabella puntualizza che sarebbe impraticabile nei fatti in quanto quando si verifica un decesso le cui cause sono ignote, le indagini devono essere svolte: “Se una persona che si è fatta il vaccino muore, anche se c’è lo scudo penale il pm le indagini le deve comunque avviare. Bisogna verificare se in quel vaccino è stato messo del veleno, se il medico che l’ha inoculato ha violato i protocolli, se la siringa era infetta e nessuno l’ha sterilizzata. Si ha a che fare con un bene primario, che è quello della salute, e quando questo bene viene leso, è normale, fisiologico che un pm faccia le indagini”.
Contrario allo scudo penale per medici e infermieri anche il microbiologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti. Crisanti, dapprima voce fuori dal coro in quanto – sosteneva inizialmente – un vaccino sicuro richiede non meno di 5 anni per essere prodotto, testato e approvato, è stato poi, invece, tra i primi a sottoporsi alla somministrazione del farmaco. Del Pfizer precisamente. Lo scienziato – intervistato da SkyTg24 – ha spiegato che lo scudo penale è inutile in quanto il vaccino – tanto Pfizer e Moderna quanto il neo riabilitato AstraZeneca – è, a suo dire, assolutamente sicuro. Non solo. Secondo il microbiologo uno scudo potrebbe rivelarsi controproducente e instillare timori verso i vaccini: “Non c’è proprio bisogno di questo scudo. Le persone sono consapevoli degli eventuali effetti collaterali e non c’è per il momento nessuna connessione fra i pochissimi decessi e la vaccinazione. Mi sembra come dover ammettere che il vaccino pericoloso, cosa che non è. Sarebbe una cosa che non genera fiducia“.