Nuove ombre sulla sicurezza del vaccino anti-Covid sviluppato da AstraZeneca: questa volta i dubbio sono sorti negli Usa.
Dopo il positivo responso dell’EMA, l’Agenzia Europea del Farmaco, sulla sua sicurezza, sembrava essere tornato il sereno sul vaccino anti-Covid di AstraZeneca. Ma ora a riaccendere i riflettori sul siero sviluppato dall’azienda farmaceutica anglo-svedese sono le autorità sanitarie statunitensi che ne hanno messo in dubbio i dati relativi alla fase tre della sperimentazione clinica condotta negli Stati Uniti e che indicano un’efficacia del 79% nella prevenzione dei casi asintomatici e del 100% nella prevenzione della malattia grave e del ricovero ospedaliero. Secondo un comunicato del National Institute of Allergy and Infectious Diseases, l’istituto federale statunitense di riferimento nel contrasto alle malattie infettive, guidato da Anthony Fauci, AstraZeneca potrebbe aver “incluso informazioni obsolete“ nei risultati della sperimentazione clinica del vaccino anti-Covid negli Stati Uniti che potrebbero, quindi, aver fornito “una visione incompleta dei dati di efficacia”. “Questo probabilmente è un vaccino molto buono“, ha dichiarato Anthony Fauci in un’intervista rilasciata all’emittente televisiva Abc, tuttavia gli esperti del sunnominato ente statunitense paventano che i dati comunicati da AstraZeneca “fossero in una certa misura superati e potessero in effetti essere in una certa misura fuorvianti“.
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La replica di AstraZeneca
Non si è fatta attendere la risposta del gruppo farmaceutico anglo-svedese: “Ci impegneremo immediatamente con il Comitato indipendente per il monitoraggio della sicurezza dei dati (Dsmb) per condividere la nostra analisi primaria con i dati più aggiornati sull’efficacia. Intendiamo pubblicare i risultati dell’analisi primaria entro 48 ore“, si legge nella nota diramata dal colosso farmaceutico. “I numeri pubblicati ieri – prosegue la nota – si basavano su un’analisi ad interim prestabilita con cut-off dei dati al 17 febbraio. Abbiamo esaminato la valutazione preliminare dell’analisi primaria e i risultati erano coerenti con l’analisi ad interim. Stiamo ora completando la convalida dell’analisi statistica“. Nella dichiarazione NIAID si fa riferimento al fatto che il Data and Safety Monitoring Board ha “espresso preoccupazione” riguardo ad alcune informazioni diffuse dall’azienda anglo-svedese sui dati iniziali del trial. “Il Dsmb ha espresso preoccupazione per il fatto che Astrazeneca possa aver incluso informazioni superate del trial che possano aver fornito una visione incompleta dei dati sull’efficacia – si legge sempre nella suddetta nota – Chiediamo alla società di lavorare con il Dsmb per revisionare i dati sull’efficacia e assicurare che vengano resi pubblici il più presto possibile dati sull’efficacia più accurati ed aggiornati“.
“Ieri avevamo riportato il comunicato ufficiale di AstraZeneca sullo studio in Usa, Cile e Perù sottolineando che però prima di trarre conclusioni bisognava vedere i dati. Oggi i dati non li abbiamo, ma arriva una nota molto preoccupante dai colleghi degli Usa che hanno valutato lo studio: sostengono che l’annuncio dell’azienda sia stato inopportuno e basato su dati non analizzati nel modo corretto. E chiedono di rivedere i risultati con i dati giusti“, ha commentato, con un post su Facebook, l’ennesima “doccia fredda” sul vaccino AstraZeneca l’immunologa dell’Università di Padova, Antonella Viola. “Un’altra pessima figura per questa azienda che in termini di comunicazione le ha sbagliate davvero tutte“, ha chiosato Viola.
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