Il Centrodestra spinge per le riaperture ma il nuovo Decreto del premier Mario Draghi sembra andare in tutt’altra direzione.
Un’altra Pasqua chiusi in casa: ristoranti con saracinesche abbassate e confini regionali sigillati. Per il secondo anno di seguito l’Italia si trova in questa situazione. Nel weekend delle festività tutto il Paese si colorerà di rosso. Il Centrodestra spinge affinché le attività riaprano subito dopo il lunedì dell’Angelo ma il premier Mario Draghi sembra viaggiare su un’altra lunghezza d’onda. Draghi ha deciso di affidarsi ai numeri e i numeri dicono che la carica virale dei pazienti Covid – spiega Il Messaggero – è diventata molto più alta. Un’analisi delle Uscar – le unità speciali dei tamponi del Lazio – ha rilevato che fino a novembre la carica virale era in media al livello 40 mentre ora è oltre il doppio. In alcuni pazienti addirittura è di 120, cioè il triplo. Questo, probabilmente, è dovuto al dilagare delle varianti virali che stanno prendendo sempre più piede in Italia.
Stando ai dati delle ultime settimane, l’obiettivo dei 50 casi ogni 100mila abitanti su base settimanale – indicato dagli esperti come la vera zona di sicurezza – appare un miraggio. Pertanto i membri del Comitato tecnico scientifico che affiancano il Governo, reputano un passo troppo azzardato pensare di riaprire a breve riportando l’Italia in zona gialla. Per prevedere l’andamento dei contagi, gli scienziati si basano sui dati del 2020: allora, per cessare il lockdown, fu necessario attendere maggio. Tuttavia oggi vi sono elementi nuovi, alcuni giocano a nostro favore, altri no.
Quest’anno abbiamo dalla nostra parte i vaccini anti Covid. Inoltre ci sono 3,2 milioni di cittadini che hanno già contratto il virus e, per quanto possibili, i casi di reinfezione non sono così frequenti. Ci sono però anche fattori che non aiutano: nel 2020 le scuole restarono chiuse anche in primavera mentre quest’anno riapriranno dopo Pasqua anche nelle regioni in fascia rossa. Questo comporterà una maggiore circolazione delle persone per le strade e sui mezzi di trasporto. Quest’anno, a differenza di quello passato, abbiamo in circolazione ben quattro varianti: quella inglese, in particolare, ha una velocità di trasmissione superiore del 30% rispetto a quella originaria.
Tutto questo non fa ben sperare se l’obiettivo è riaprire ristoranti, bar, palestre, cinema e teatri a stretto giro.
Il nuovo Decreto del premier Mario Draghi – riferisce Today – atteso per mercoledì 31 marzo, in linea di massima dovrebbe contenere le seguenti norme: congelamento della zona gialla in tutta Italia fino alla fine di aprile; divieto di spostamento tra regioni; rientro in classe fino alla prima media nelle zone rosse e fino alla terza media nelle zone arancioni. A questi provvedimenti dovrebbe aggiungersi l’obbligo vaccinale per il personale sanitario a contatto con i pazienti: i sanitari che rifiuteranno il vaccino potrebbero andare incontro a sanzioni crescenti che andranno dallo spostamento ad altro incarico fino alla sospensione dello stipendio. In più le aziende ospedaliere saranno obbligate a segnalare alla Asl competente i lavoratori no vax e se non li sposteranno saranno sanzionate. L’Esecutivo sta, inoltre, ragionando all’introduzione dello scudo penale per medici e infermieri impegnati nella campagna di vaccinazione.