Un geometra di 57 anni è finito nei guai: secondo l’accusa, l’uomo avrebbe plagiato e costretto a rapporti sadomaso una vicina di casa 15enne.
Un 57enne, geometra veronese, è stato accusato di aver plagiato e indotto una ragazza di 15 anni, vicina di casa a rapporti sadomaso. I fatti avrebbero avuto luogo dall’agosto 2018 al giugno 2019. Durante questo lasso di tempo, i due si sarebbero scambiati messaggi che proverebbero l’esistenza di questo tipo di prestazioni sessuali.
Stando al ‘Corriere della Sera‘, la 15enne avrebbe avuto “incontri ravvicinati”, che sembrerebbero essere consenzienti, con l’uomo di cui lei si sarebbe fidata grazie ai suoi “atteggiamenti paterni“. Per un anno circa, il 57enne e la giovane avrebbero avuto prestazioni sessuali e quest’ultima sarebbe stata “indotta a subire rapporti sessuali completi connotati di sadomasochismo“.
Sarebbero più di 20mila i messaggi in chat che i due si sarebbero scambiati in un solo mese. Da queste conversazioni sembra che l’uomo avesse intenzione di coinvolgere anche un’amica della 15enne. “Istigandola ad un rapporto a tre“, dichiara il pm Federica Ormanni. La vicenda si è interrotta nel momento in cui la mamma della ragazzina ha scoperto quanto stava accadendo e ha denunciato tutto alle forze dell’ordine.
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Il geometra è accusato di “atti sessuali su minore“. Stando all’accusa, il 57enne avrebbe indotto la giovane a “subire rapporti completi, legandole i polsi, bendandola e comunque affermando la propria superiorità, abusando delle condizioni di inferiorità psichica e anagrafica e della sua fragilità, della quale era al corrente“.
La ragazza sarebbe stata sofferente per la separazione dei suoi genitori. L’uomo avrebbe quindi approfittato della vulnerabilità della 15enne grazie a una condotta paterna.
Il legale Marcello Manzato, difensore del geometra, invece sostiene. “Il mio assistito non nega i rapporti con la minore, peraltro del tutto consenzienti, però il quadro della vicenda è in realtà ben diverso rispetto al capo d’incolpazione e verrà a galla nel corso del processo“. Per il prossimo giugno è fissato l’appuntamento in aula.
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