Una badante ha fatto cremare d’urgenza la sua assistita dopo averla derubata. Ma, a stretto giro, è deceduto anche l’esecutore della cremazione.
Strano – e tragico – giallo quello che si sta consumando a Pordenone. Tutto è partito dall’ennesimo caso di truffa e raggiro ai danni di un’anziana. E, questa volta, non si tratta di una delle tante truffe online. La Procura della Repubblica ha chiuso le indagini a carico di una badante accusata di aver sottratto alla sua assistita, un’anziana signora di 90 anni, la bellezza di 700 mila euro. Ma non è finita qui. Subito dopo il decesso dell’anziana – avvenuto a seguito di una lunga malattia – la badante – – riporta l’Ansa – si è premurata di farne subito cremare il cadavere. Il corpo della novantenne, in modo del tutto anomalo, è stato cremato appena poche ore dopo la morte della donna.
Già questo, di per sé, costituirebbe un enigma. Ma a questo mistero se ne aggiunge un secondo. A stretto giro è morto anche l’ex titolare delle pompe funebri, un uomo di 78 anni, anch’egli finito nel registro degli indagati delle Fiamma Gialle di Pordenone. La cosa sospetta è che fu proprio lui ad occuparsi della cremazione inspiegabilmente rapida della 90enne derubata. La morte dell’uomo rischia di precludere ogni possibilità di fare luce sulle cause del decesso dell’anziana nonché sulle ragioni di una cremazione tanto repentina. La novantenne era malata da tempo e, pertanto, non si capisce la ragione di tanta fretta nel volersi sbarazzare della salma.
Da quanto emerso dalle indagini svolte dalla Guardia di Finanza di Pordenone – spiega il Messaggero Veneto – la badante “infedele” – una donna italiana di 74 anni – con i 700 mila euro rubati alla sua assistita, aveva acquistato gioielli e polizze. Oltre a lei erano indagati anche un addetto dell’ufficio postale e il sopra citato rappresentante delle Pompe Funebri, anch’egli misteriosamente deceduto a distanza di appena poche settimane dalla donna derubata e fatta cremare.