Dmitry Borisov ha spiegato cosa è davvero successo nel suo programma e il motivo per cui i risultati del gruppo sanguigno su Olesya sono arrivati tardi
La notizia che Olesya potesse essere Denise Pipitone ha tenuto con il fiato sospeso tutta l’Italia, particolarmente la madre della piccola scomparsa. Piera Maggio ha sempre creduto che sua figlia fosse viva e lo conferma ancora oggi, continuando a cercarla. La somiglia visiva tra le due bambine e il particolare sulla stessa età aveva fatto ben sperare ma “il teatrino”, se così si può definire, non ha portato a nessun risultato, almeno per la Maggio. Olesya non è Denise e lo conferma il risultato del gruppo sanguigno arrivato troppo tardi nel nostro paese, motivo per cui anche il conduttore russo Dmitry Borisov ha chiesto scusa per quanto accaduto nel suo programma televisivo.
Denise Pipitone non è Olesya: la rabbia degli italiani
Rabbia e indignazione in Italia per quanto accaduto in Russia ai danni di Denise Pipitone, della madre Piera Maggio e di tutta la sua famiglia. Nessuno ha compreso il modo in cui il caso di Olesya è stato affrontato, tenendo sulle spine tutti gli italiani.
Un dramma che nel nostro paese va avanti da anni, diventato quasi uno show nel programma televisivo di Dmitry Borisov, tra quiz e domande a indovinello. Insomma, una vera e propria vergogna alla quale anche l’avvocato della famiglia Maggio si è detto sconvolto.
Sui social, inoltre, è nata una sorta di petizione e sono stati tanti i messaggi di affetto alla famiglia di Denise in questi giorni. Ne ha parlato ieri sera anche Federica Sciarelli a Chi l’ha visto? mostrando come tutti tanti perplessità.
Dmitry Borisov chiede scusa a Piera Maggio
La conduttrice, proprio durante la diretta, mentre si parlava caso di Denise Pipitone e di Olesya ha letto un messaggio da parte del collega russo, postato sul suo account. Dmitry Borisov, leggendo quanto sta accadendo in Italia contro la sua trasmissione, ha rotto il silenzio dicendo la sua.
Il presentatore ha spiegato perché non sono stati subito fatti gli accertamenti e perché non ha potuto divulgare prima notizie più rilevanti. Per prima cosa, non si aspettava un interesse del genere da parte di tutti, particolarmente dall’Italia. Infine, ha concluso dicendo che non aveva nessun diritto di rendere noto informazioni riservate senza il permesso di Olesja e ha aspettato il suo ritorno a Mosca.
“Non appena è tornata ed ha acconsentito, ha fatto subito l’esame del gruppo sanguigno, come richiesto dal rappresentante della signora Maggio ed è tornata nel nostro studio dove ha parlato con l’avvocato della famiglia,che è stato il primo a conoscere il risultato e l’attesa per la famiglia era finita”