Roma, un suv travolge due persone: Angela non riesce a farcela. Dopo 48 ore chi l’ha uccisa si pente

Dopo giorni di caccia al Suv pirata si è costituita la donna che il 6 aprile ha travolto ed ucciso Angela Arseni, scappando subito dopo l’incidente.

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Angela Arseni

Il 6 aprile scorso a Santa Maria delle Mole, Marino vicino Roma sono state travolte due persone, una di loro, Angela Arseni, 46 anni, non ce l’ha fatto ed è morta in ospedale poche ore dopo. La donna stava attraversando le strisce pedonali del paese poco distante da casa con ragazzo di 30 anni, quando una Dacia Duster nera li ha investiti a tutta velocità senza prestare nessun tipo di soccorso, fuggendo senza fermarsi. Entrambi sono stati subito assistiti  ma le condizioni della donna sono risultate subito molto gravi. Trasportata con urgenza al Policlinico di Tor Vergata, Angela è morta per le ferite riportate dall’impatto, mentre il ragazzo ha riportato un trauma cranico ed è fuori pericolo.

La donna lascia un figlio di 25 anni che, stretto nel dolore insieme alla comunità ha immediatamente chiesto giustizia per la tragica ed improvvisa perdita appellandosi a qualunque testimonianza potesse essere utile per trovare il colpevole. Angela era una donna forte, amica e madre, amante del calcio, era infatti molto tifosa della Roma, e della cucina. Il Capitano Davide Acquaviva a capo dei Carabinieri di Castel Gandolfo hanno immediatamente iniziato le indagini cercando di ricostruire la dinamica dell’incidente e scoprire l’identità del pirata del Suv che ha lasciato entrambi in strada. Cominciando a braccare chi era alla guida del Suv pirata grazie anche alle immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona.

Ma a distanza di 48 ore l’automobilista responsabile ha deciso di costituirsi, è una donna di 40 anni che si è presentata al commissariato di polizia di Vescovio, a Roma nel quartiere Africano, per costituirsi e confessare. La donna, spinta alla confessione dalla madre, rischia le accuse di omicidio stradale ed omissione di soccorso. Ha sostenuto di non essersi accorta della gravità di quello che era accaduto. L’auto della donna è ora sotto sequestro e la legge farà il suo corso per definire le responsabilità della donna e capire nel dettaglio la dinamica dell’incidente.

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