L’ex corteggiatrice di Uomini e donne Alessia Cammaraota è stufa dei tanti messaggi e domande poste dai fans e chiede silenzio e rispetto
Non è un periodo facile per l’ex corteggiatrice di Uomini e donne, Alessia Cammarota. La moglie di Aldo Palmieri come ormai è noto a tutti ha perso il suo terzo bambino, a causa di un aborto spontaneo. Un dolore immenso che a distanza di settimane la loroga ancora. Nello stesso tempo, i fans che da anni seguono la coppia, nonostante non siano più in tv, continuano a cercare risposte e a fare domanda su quanto successo.Dopo tanto silenzio, Alessia ha iniziato a rispondere ai messaggi e come si presumeva ha chiesto rispetto e silenzio.
Il doloroso messaggio di Alessia Cammarota
Nel giorno di Pasqua, Alessia Cammarota ha rotto il silenzio e ha augurato a tutti coloro che la seguono una buona giornata, tenendo sempre una certa distanza. Dopo una settimana, la moglie dell’ex tronsita di Ued, è ritornata sui social e ha lanciato un vero appello. Subito dopo l’aborto, la giovane aveva chiesto rispetto e silenzio per quanto le fosse accaduto, invitando a non farle domande.
Ora, invece, Alessia ha voluto esporsi spiegando come sta realmente. “Sono qua per dirvi che sto bene, usiamo il termine bene. È stato un percorso lungo, particolare. Si torna, si sta tornando alla normalità”, ha ammesso. Detto questo, ha anche precisato di non essere l’unica persona a soffrire per un dolore simile, e che piano piano si riprenderà.
L’appello dell’ex corteggiatrice di Ued ai suoi fans
Alessia Cammarota prima di concludere la sua diretta ha voluto ancora una volta ringraziare tutti coloro che le sono vicini, anche semplicemente con un messaggio. Molti di questi le hanno chiesto di parlare ma la moglie di Aldo è stata molto precisa.
L’ex corteggiatrice ha continuato ancora dicendo che per ora non è possibile e chiede rispetto. “Perdonatemi ma per me non è il momento. Non so se arriverà mai, ma per ora non lo è”. Non è tempo dunque di chiacchiere e ha voluto lanciare un appello: “Però vi prego basta, semplicemente perché c’è questa piccola ferita che tenta a modo suo di tornare al posto, di rimarginarsi. Leggendo continuamente si riapre ogni volta”