Dopo 21 anni di servizio, la condivisione di un post sui social è bastata al licenziamento di un operaio.
Ventuno anni di lavoro, di servizio prestato con professionalità e onestà. Metà della sua vita dedicata all’azienda. E poi un banale post su Facebook è bastato a mandare tutto in fumo. Questa – riporta il Corriere della Sera – è la storia di Riccardo Cristello, 45enne di Taranto, sposato e con due figli, assunto all’Ilva dal 2000. L’uomo nei giorni scorsi è stato sospeso. Ma la sospensione si è ben presto tramutata in licenziamento. La ragione di tutto? Riccardo condiviso sul suo profilo Facebook un post relativo alla fiction «Svegliati amore mio», che ha come protagonista Sabrina Ferilli.
Secondo il colosso anglo indiano ArcelorMittal il post condiviso dal 45enne – e anche da un collega – avrebbe proposto contenuti lesivi e minacciosi. Per questo l’azienda aveva deciso di sospendere i due dipendenti chiedendo loro di fornire adeguate spiegazioni entro 5 giorni. L’uomo spiega: “ArcerlorMittal mi contesta di aver leso l’immagine della società. E questo perché qualche giorno fa ho condiviso sulla pagina Facebook che ho con mia moglie — tra l’altro un profilo chiuso che possono leggere solo i nostri 400 amici — un post scritto da altri in cui si invitava a vedere la fiction Svegliati amore mio in onda su Canale 5. Il post conteneva frasi che facevano riferimento a situazioni di inquinamento ambientale: ma in quel post non c’è mai scritto il nome ArcelorMittal“.
Nella fiction trasmessa sulle reti Mediaset, si racconta di Sara, una bambina malata di leucemia a causa dei veleni che provengono dall’acciaieria Ghisal. Pur senza alcun riferimento diretto né a Taranto, né ad ArcelorMittal, la trama della fiction presenta molte analogie con i problemi vissuti da diverse persone che vivono nella cittadina pugliese. E infatti il post condiviso da Riccardo e dal suo collega sottolineava che la fantomatica acciaieria Ghisal altro non sarebbe che lo stabilimento siderurgico di Taranto. Nel post, infatti si legge: “Non mi meraviglio che interessi forti si siano mossi per occultare l’ennesima tragedia che colpisce i bambini della nostra città. Non mi meraviglio ma lo trovo vergognoso. Chiedo a voi, lo chiedo a noi, inviate questo messaggio a chiunque di vostra conoscenza affinché la storia di questa bambina non rimanga coperta. In nome del profitto la vita dei bambini tarantini non conta, assassini”. Espressioni giudicate inaccettabili da ArcelorMittal in quanto, secondo i vertici del colosso anglo indiano, denigrerebbero l’azienda e il suo management. A sostegno dei due operai sospesi si erano schierati la principale interprete della fiction, Sabrina Ferilli, e i due ideatori e registi Simona Izzo e Ricky Tognazzi.
Il collega di Riccardo – riferisce SkyTg24 – si è scusato pubblicamente e ha incontrato i rappresentanti dell’azienda, evitando così il licenziamento. L’uomo, infatti, ha rinnegato il post condiviso su Facebook pubblicando un secondo post nel quale ha puntualizzato: “Intendo prendere le distanze da una mia precedente pubblicazione in bacheca Chiedo pubblicamente scusa e tale post non aveva, nelle mie intenzioni, finalità denigratorie ed offensive verso nessuno“. Riccardo non ha rinnegato nulla. Si è limitato ad inviare una Pec tramite il suo avvocato per specificare le sue ragioni entro i 5 giorni richiesti da ArcelorMittal. Ma ci non è servito ad evitargli il licenziamento che ora l’operaio impugnerà. Il sindacato Usb di Taranto – ritenendo trattarsi di una grave violazione della libertà di espressione personale – ha annunciato battaglia: a partire dalle ore 7 del 14 aprile gli operai inizieranno uno sciopero ad oltranza.