Una professoressa di una scuola di Verona interroga l’alunna e le chiede di bendare gli occhi sospettando un imbroglio, i compagni e le compagne di classe diffondono l’accaduta e la Rete degli Studenti insorge.
Una professoressa di tedesco del liceo statale C. Montanari di Verona, durante un’interrogazione, ha chiesto ad un alunna di bendarsi gli occhi. L’insegnante ha avanzato l’insolita richiesta sospettando che la studentessa, che stava rispondendo in maniera estremamente corretta alle domande della prof, avesse qualche dispositivo vicino allo schermo dove la ragazza potesse leggere le risposte. Per escludere ogni possibilità le ha chiesto di continuare la verifica e di bendare gli occhi, la ragazza ha obbedito avvolgendosi una sciarpa intorno al volto. La scena grottesca ha destato imbarazzo tra gli alunni e le alunne della classe che, inizialmente spiazzati dalla richiesta, hanno fatto alcune foto della compagna facendole circolare, la notizia si è diffusa velocemente e dai genitori è arrivata poi alla stampa locale.
La Rete degli Studenti Medi di Verona ha subito preso parola in merito“Siamo sconvolti e amareggiati dalle decisioni repressive prese della professoressa” ha affermato Camilla Velotta, presidente della consulta provinciale, sottolineando che la DAD sta ampliando le distanze tra la scuola e la comunità studentesca, allontanando il ruolo che la tecnologia dovrebbe fornire in questo momento storico, ovvero tagliare quel divario e rendere la scuola più vicina a studenti e studentesse. Il comportamento dell’insegnante è stato ritenuto estremamente intimidatorio ed inadatto, ed hanno manifestato la loro solidarietà alla studentessa che ha subito il discutibile metodo formativo.
L’associazione ha inoltre chiesto a gran voce che vengano presi provvedimenti, il gesto infatti si andrebbe ad inserire in una serie di comportamenti considerati intimidatori e molto lontani dall’essere formativi, accaduti nella stesso liceo. Alcuni mesi fa un episodio simile, dove l’insegnante aveva chiesto di bendare gli occhi durante la lezione, accaduto a Scafati in provincia di Salerno, aveva già fatto discutere, trovando però sostegno alla professoressa di latino e greco da parte degli alunni e delle alunne “Si tratta di un esempio per dimostrare ai ragazzi che non hanno bisogno di sbirciare” era stato commentato dal preside. Il dirigente scolastico della scuola veronese non ha espresso giudizi in merito ma ha aperto un’indagine interna per capire se il gesto possa essere considerato un eccesso di zelo dettato da una difficoltà a gestire in dad verifiche ed interrogazione. Chi invece si è esposta è stata Barbara Floridia sottosegretaria all’Istruzione sottolineando che “La cultura del sospetto non rientra tra gli obiettivi della scuola. Il gesto della professoressa mi sembra eccessivo ed inopportuno”.