Un nuovo studio indica che il cloro contenuto nell’acqua delle piscine potrebbe inattivare il Covid in meno di un minuto.
Palestre e piscine sono chiuse ormai da quasi sei mesi in quanto ritenuti luoghi di rischio assembramenti, dove è più facile che il Covid si diffonda. Ciò ha comportato, oltre a danni economici per i gestori e i lavoratori di queste strutture sportive, anche danni in termini di salute per tutti coloro – adulti e bambini – che hanno cessato l’attività fisica praticata con regolarità. Lo sport, infatti, rinforza il sistema immunitario. Ora – riporta SkyTg24 – un nuovo studio potrebbe mettere in discussione la chiusura delle piscine voluta dal precedente esecutivo e portata avanti anche dal Governo Draghi. Un team di scienziati dell’Imperial College di Londra ha svolto una ricerca mescolando campioni di Coronavirus con acqua clorata all’interno dei laboratori. Lo scopo dello studio era misurare il livello d’infettività del virus e la sua capacità di attaccare le cellule umane.
I risultati hanno mostrato che una concentrazione di cloro di 1,5 milligrammi per litro di acqua e un indice di acidità compreso tra 7 e 7,2 – quello che si trova nelle comuni piscine – sono in grado di abbattere l’infettività del Covid di oltre mille volte in appena 30 secondi. Di conseguenza la possibilità di infettarsi all’interno di una piscina con acqua adeguatamente clorata, per quanto condivisa con altre persone, è davvero minimo. I risultati dello studio dei ricercatori londinesi devono ancora essere sottoposti a Peer Review. Se venissero confermati ci potrebbe comportare la possibilità di riaprire per milioni di gestori e, per milioni di utenti, la possibilità di riprendere a frequentare le piscine con regolarità con notevoli benefici per la salute. Nel nostro Paese – riferisce Il Giorno – il via libera alla riapertura di palestre e piscine potrebbe essere dato a estate già iniziata. Il Comitato tecnico scientifico ha già dettato le regole per la riapertura in sicurezza. La densità di affollamento in vasca dovrà essere di almeno 7 metri quadrati a persona e tra un utente e l’altro dovranno esserci almeno 2 metri di distanza.