Lecce, la madre dell’alunno corre a scuola e picchia l’insegnante

I voti troppo bassi del figlio hanno fatto scatenare le ire di una madre contro la docente del ragazzo. Ora la donna andrà a processo.

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Getty Immages/ Sean Gallup

Brutto periodo per la categoria dei docenti. Mentre a Novara un’insegnante di un liceo è stata sospesa fino alla fine dell’anno in quanto si rifiutava d’indossare la mascherina e aveva esternato i suoi dubbi circa il vaccino anti Covid, in provincia di Lecce una professoressa è finita in ospedale con diverse contusioni alla spalla destra e una prognosi di cinque giorni. La donna – un insegnante di Storia di 65 anni di una scuola media di Castrignano del Capo in provincia di Lecce – è stata picchiata dalla madre di un suo alunno. La ragione della violenza? I voti troppo bassi riportati dal ragazzo.

I fatti risalgono all’aprile 2019 ma la madre “picchiatrice” andrà a processo solo il prossimo 10 giugno. Nello specifico – riferisce la Repubblica – l’8 aprile 2019, nel corso  di un incontro scuola-famiglia, i genitori avevano avanzato pretese di chiarimento circa un voto preso dal figlio, ritenuto da entrambi troppo basso. L’insegnante aveva spiegato che il ragazzo non solo non studiava ma aveva anche un atteggiamento maleducato in aula e si rifiutava di rispondere alle domande durante le interrogazioni. I genitori, non accettando le spiegazioni della prof , iniziarono a discutere animatamente e la madre la colpì con diversi pugni su una spalla.

Tuttavia – spiega Today – i genitori del ragazzo non si fermarono lì e, ritenendo impossibile che il figlio non fosse uno studente modello come erano convinti che fosse, querelarono la docente di Storia per maltrattamenti, diffamazione e calunnia. Ma è andata male: nei giorni scorsi, infatti, il giudice Cinzia Vergine ha accolto la richiesta di archiviazione per questo procedimento ritenendo che le accuse della coppia verso la docente fossero del tutto prive di fondamento. Secondo il giudice l’insegnante ha solo fatto il suo dovere mettendo i genitori del ragazzo al corrente dello scarso rendimento scolastico del figlio. E, a testimonianza della verità di quanto sostenuto dalla professoressa, sono stati esaminati i voti sui registri di classe nonché le pagelle.

Ma non solo.  Nel corso delle indagini, il cattivo andamento dell’alunno è stato confermato anche dalle testimonianze della dirigente scolastica dell’istituto, dello psicologo e di alcuni compagni di classe del ragazzo. A completare il tutto è emerso che i genitori avrebbero denunciato la professoressa del figlio solo dopo essere venuti a sapere che quest’ultima aveva denunciato la madre per le violenze fisiche subite e, dunque, per pararsi da un’accusa con altre accuse.

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