Operata su un tavolo da cucina senza anestesia: Roberta muore a 40 anni

Una giovane donna è morta dopo un intervento ad un neo. Indagati un dirigente medico e una presunta guida spirituale di un centro olistico. 

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Morta ad appena 40 anni in seguito ad una banale operazione ad un neo. Un intervento di quotidiana routine per un chirurgo ma che si è concluso in tragedia. I Carabinieri di Genova – riferisce SkyTg24 – hanno arrestato il dirigente medico di chirurgia generale dell’ospedale di Manerbio, nel bresciano, Paolo Oneda. In manette anche Vincenzo Paolo Bendinelli, presidente e guida spirituale del centro olistico “Anidra” di Borzonasca, nell’entroterra genovese. I due avrebbero causato la morte di una donna di 40 anni – Roberta Repetto – dopo l’asportazione di un neo. Il decesso è avvenuto lo scorso ottobre all’ospedale San Martino di Genova.

Stando alle ricostruzioni degli inquirenti il dottor Oneda avrebbe operato la donna non in ospedale ma nell’agriturismo gestito dal “santone” senza i dovuti accertamenti istologici. Dopo l’asportazione si sarebbero sviluppate numerose metastasi che hanno portato al decesso della 40enne. Secondo quanto affermato da alcuni testimoni, l’intervento chirurgico si sarebbe svolto  su un tavolo da cucina, senza alcuna anestesia. Il “santone” aveva fatto passare l’operazione per un evento di purificazione spirituale. Nel corso dei mesi successivi la donna aveva accusato  dolori lancinanti ma il dottor Oneda non le aveva fornito alcun supporto di natura medica e scientifica. Il chirurgo e la guida spirituale continuavano solo a rassicurarla a parole e a sottoporla a non meglio precisate pratiche olistiche e di “protezione energetica”.

La vittima – riporta la Repubblica – si era avvicinata al Centro e alle scienze olistiche già da diversi anni. Aveva anche celebrato anche il suo matrimonio. I numerosi conoscenti sentiti a verbale hanno testimoniato che prima di avvicinarsi al Centro, la donna svolgeva una vita sociale regolare. Ma, a poco a poco, era stata totalmente assorbita da quell’ambiente e si era progressivamente allontanata dagli affetti e dagli amici per abbracciare gli insegnamenti del “Maestro”. Questa non è l’unica indagine a carico del centro “Anidra”. Oneda e Bendinelli sono accusati di omicidio volontario con dolo eventuale.

Secondo i militari i due  erano pienamente coscienti della superficialità con cui era stato effettuato l’ intervento chirurgico e ben consapevoli dell’ aggravamento del quadro clinico della vittima. Oltre ai due arresti, il pubblico ministero Gabriella Dotto ha iscritto nel registro degli indagati anche una psicologa. La donna è indagata per circonvenzione e violenza sessuale.  Avrebbe “cooptato” diverse donne fragili nel Centro. Un caso analogo si è verificato il mese scorso anche in Calabria dove è stato arrestato per omicidio colposo un sedicente mago, tal Davide De Simone. L’uomo avrebbe convinto un disabile a rifiutare un intervento chirurgico.

 

 

 

 

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