Noi medici decidiamo quali vaccini dovete prendere, non sognatevi di decidere voi dice Bassetti

L’infettivologo Matteo Bassetti ha sottolineato l’importanza di un ritorno ad una normalità controllata ed in sicurezza grazie alle vaccinazioni, ma avverte “Bisogna fidarsi del proprio medico di medicina generale che deciderà A, B o C”+

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Matteo Bassetti durante la vaccinazione

Per il primario del reparto di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, si sta creando una pericolosa diffidenza nei confronti della medicina tra i cittadini e ritiene “assurdo” che le persone vogliano scegliere con quale vaccino immunizzarsi. “Non si tratta di scegliere una borsa o un paio di scarpe” ha detto Bassetti durante una trasmissione radiofonica.

I detentori del sapere sono i medici e a loro dobbiamo affidarci, gli studi di una vita valgono la responsabilità e la consapevolezza di quali siano i vaccini migliori per i diversi tipi di pazienti. Se venisse a mancare quella fiducia si creerebbe un meccanismo perverso, fatto di notizie false che non porterebbe ad uscire dalla situazione di crisi. Bassetti ha inoltre sottolineato che dovremo convivere ancora molto tempo con il virus e si trova ad appoggiare la decisione del governo Draghi di cominciare a riaprire dal 26 aprile. “E’ il caso di tornare ad una normalità controllata, in sicurezza, con un percorso a step” riaprire si, ma in sicurezza quindi cercando di farlo un passo alla volta, step che devono essere fatti con attenzione non solo da parte del governo e del comparto sanitario, ma anche e soprattutto da parte dei cittadini.

Se quindi riaprire è un segno di fiducia per la popolazione, il primario del San Martino chiede che questa fiducia debba essere anche restituita. I vaccini ci sono e ogni giorno di più vengono migliorati, basti pensare al fatto che ad oggi esistono due tipi di vaccini, mRna e a vettore virale, studiati e regolamentati da enti definiti che l’unico interesse è quello dei cittadini e di creare una buona medicina che sia in grado di farci vivere il più a lungo possibile. Una longevità che potrebbe scontrarsi con l’arrivo di una nuova pandemia, come ha detto il presidente Draghi, ed è quindi necessario continuare ad investire in formazione, strutture e cooperare a livello internazionale tra i paesi per creare un fronte comune sempre più solide e definito.

Bassetti si è espresso infine sugli anticorpi monoclonali, arrivati nel nostro paese come la possibile soluzione ai pazienti positivi con sintomi lievi, sono stati utilizzati al momento su 2.000 pazienti in tutto. “Si tratta di una terapia complementare, non esclusiva” ma comunque utile, secondo il primario, nelle prime fasi della malattia. Pensiero che va in disaccordo con quello di Nicola Magrini, direttore dell’Aifa, che aveva espresso le sue perplessità sull’efficacia delle cure. Sono comunque allo studio nuovi anticorpi e l’unica cosa che possiamo fare è affidarci alla scienza perchè trovi la migliore soluzione possibile per tutti.

 

 

 

 

 

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