Dall’1 giugno inizierà l’emissione dei famosi Green Pass. Ecco come cambierà il modo di viaggiare.
Dall’ 1 giugno, sarà possibile, per gli Stati Ue che sono pronti – e interessati a farlo – emettere i famosi Green Pass e, a loro volta. Il pass – ricorda Il Messaggero – sarà un diritto di tutti i cittadini residenti in uno Stato membro dell’Unione e in possesso dei requisiti necessari a partire dal primo luglio. Per ottenere il “lascia passare” e poter tornare a viaggiare sarà necessario mostrare un certificato di avvenuta vaccinazione contro il COVID-19, di avvenuta guarigione oppure l’esito negativo di un tampone molecolare o rapido. Nello specifico sarà necessario aver ricevuto la seconda dose del vaccino – o la prima e unica nel caso di Johnson &Johnson – da almeno 14 giorni oppure essere guariti dallo stesso periodo di tempo. Per i guariti il Green Pass avrà una validità limitata: 180 giorni. Infine si potrà esibire l’esito negativo di un test molecolare eseguito da non oltre 72 ore o di un test rapido eseguito non oltre 48 ore. Grazie al Green Pass, i turisti non dovranno osservare la quarantena una volta giunti a destinazione.
Il Green Pass sarà gratuito, in Italiano, in Inglese e, per la Provincia Autonoma di Bolzano, anche in Tedesco. La validità. Se un Paese vorrà essere più flessibile rispetto alle raccomandazioni dell’Europa potrà farlo ma la flessibilità, allora, dovrà valere per i turisti provenienti da tutti i Paesi Ue. Di contro gli Stati potranno anche decidere di reintrodurre alcune restrizioni anche per le persone vaccinate o guarite, qualora la situazione epidemiologica peggiorasse improvvisamente. Anche dopo essere guariti o dopo aver ricevuto il vaccino, infatti, è sempre possibile infettarsi o reinfettarsi e, di conseguenza, contagiare altre persone. Come è accaduto, qualche tempo fa, ad un gruppo di infermieri nel Milanese tutti già vaccinati.
I minorenni che, per ragioni di età, non hanno ricevuto il vaccino ma viaggiano con genitori muniti di Green Pass, saranno anch’essi esentati dalla quarantena. I bambini – spiega Adnkronos – sotto i 6 anni di età dovrebbero essere esentati anche dai test. Tuttavia, se e quando arriverà in Europa il vaccino per bambini, non è detto che le regole non possano cambiare. La Commissione europea propone di adattare le medesime misure anche all’interno degli Stati nazionali anche se poi all’interno dei propri confini gli Stati usano la scala cromatica che preferiscono: la zona bianca italiana, per esempio, non esiste nella gamma utilizzata in Ue.