Una donna sta digiunando da oltre dieci giorni: vogliono portarle via il figlio, un bimbo di undici anni.
E’ arrivata all’undicesimo giorno di sciopero della fame Laura Massaro. La donna è una delle tante “mamme-coraggio” che lottano con le unghie e con i denti per i propri figli. Laura – spiega Il Messaggero – sta lottando affinché il suo bambino di soli 11 anni non le venga sottratto e portato in una Casa Famiglia. I giudici del Tribunale dei Minori di Roma, infatti, hanno chiesto la decadenza della responsabilità genitoriale della madre, il ripristino di quella del padre e il trasferimento del bambino in una Casa Famiglia. Questo nonostante una sentenza della corte di Appello del gennaio 2020 – ormai passata in giudicato – avesse annullato l’ordine di allontanamento precisando che costituirebbe un grave trauma per la salute psicofisica del minore. Il bambino, infatti, da anni vive con il terrore di essere portato via dalla madre. Ragion per cui ha sviluppato problemi di ansia, nonostante la tenera età.
La “mamma coraggio” ha anche lanciato un appello al Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, informandola che proseguirà nel suo digiuno finché che non verranno inviati ispettori al Tribunale dei Minorenni di Roma e non verrà preso in esame il suo fascicolo. La storia di Laura Massaro è iniziata otto anni fa, in seguito ad una separazione “burrascosa” dal padre del figlio. Laureata, colta, madre – definita da tutti – equilibrata, d’un tratto Laura si è ritrovata a far parte. della folta schiera di madri a cui vengono sottratti i figli perché giudicate troppo accudenti – in altre parole curano troppo l’educazione dei figli – alienanti o addirittura donne che devono essere punite per “eccesso di difesa”. Laura – riporta Il Fatto Quotidiano – consigliata da avvocati e assistenti sociali, aveva ritirato le querele per stalking nei confronti dell’ex. A quel punto per lei iniziò la gogna: iniziò ad essere tacciata come la mitomane che inventava violenze per allontanare il bimbo – che all’epoca aveva appena 3 anni – dal papà. Da qui l’accusa di alienazione parentale: se il bambino rifiutava un legame con il papà, la colpa era della mamma. La donna, in questi anni di dure battaglia, ha fondato il Comitato per le donne vittime della violenza istituzionale. E, mentre Laura sta rischiando la sua vita per suo figlio, un altra donna – un’altra mamma – insieme al marito e ad altri familiari potrebbe essere la responsabile della scomparsa della figlia diciottenne. La ragazza, Saman Abbas, era “rea” di non volersi sposare.