Secondo il paparazzo Paolone, l’attore Can Yaman e la conduttrice Diletta Leotta avrebbero un accordo segreto: ecco di cosa si tratta
Non si placano le polemiche sulla coppia più discussa di questa estate: Can Yaman e Diletta Leotta. Ancora una volta a lanciare l’ennesima indiscrezione bomba, il paparazzo Paolone, che continua a sostenere che la loro storia sia finta. Ma andiamo a vedere cosa ha postato poche ore fa sul suo account personale.
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C’è un accordo segreto tra Can e Diletta?
Attraverso il suo profilo Instagram, Paolone ha condiviso una Storia nella quale ha inserito una foto di Ginta Biku, nome d’arte della cantante Gintarė Kubiliūtė, in compagnia di Andrea Di Carlo, il manager di Can Yaman. Pare, sempre secondo alcune indiscrezioni, che l’attore e il suo manager di recente abbiano avuto qualche problema, tanto da mettere in discussione la loro collaborazione.
Secondo il fotografo, la modella in questione avrebbe dovuto ricoprire il ruolo da fidanzata del turco ma ha rifiutato improvvisamente la proposta. Paolone, sottolinea poi l’improvvisa presenza di Diletta… Sarà solo un caso? Questa potrebbe essere una prova?
La coppia in vacanza in Turchia
Can Yaman e Diletta Leotta, nonostante le cattive lingue, continuano a vivere la proprio storia d’amore. Nei mesi scorsi si è parlato addirittura di nozze, ma per adesso almeno su questa questione non c’è nulla di veritiero. Poche settimane fa, l’attore si è diretto a Catania per stare accanto alla sua dolce metà e ha anche conosciuto la famiglia della conduttrice.
Ora, invece, è toccato proprio alla modella partire per la Turchia e fare il proprio dovere. Ovviamente, anche in questo caso non sono mancati pettegolezzi: secondo alcuni rumors la Leotta non è vista di buon occhio dalla suocera. Notizia smentita, dalla stessa donna attraverso una dolcissima foto, pubblicata su Ig. La signora Guldem, infatti, l’ha definita “una seconda figlia”, mettendo così fine ai pettegolezzi. Insomma, nessun odio e tanto meno nessun antipatia, come in molti fino ad oggi hanno creduto.