Il cantante di Cellino, Al Bano ricorda con dolore e amarezza la scomparsa di Ylenia e confessa di aver capito subito che fosse morta
Ancora una volta Al Bano è tornato a parlare di sua figlia Ylenia Carrisi e di quella drammatica scomparsa che l’ha segnato per tutta la vita. Ospite da Peter Gomez a “La Confessione” l’artista ha ricordato quel terribile momento, spiegando cosa ha provato e soprattutto cosa prova ogni volta che parla della sua bambina.
Al Bano ha capito subito che Ylenia fosse morta da una sua frase
Ylenia Carrisi è scomparsa la notte del 31 dicembre da New Orleans nel 1993. Da quel giorno si sono perse le sue tracce e nessuna sa cosa le sia accaduto davvero. Nel corso di questi anni, sono state tante le piste seguite ma purtroppo nessuno ha mai portato ad una certezza.
Al Bano ha sottolineato che “Parlare di lei non mi è facile”, perché è come se uno quando ti parla volesse aprire ogni volta questa ferita che non finisce mai di sanguinare. Il dolore è stato immenso, resterà sempre immenso perché quando si perde una figlia, e poi non sai neanche dov’è andata, magari lasciare una lacrima, lasciare un fiore…
Il cantante, inoltre, confessa anche di aver dato anima e corpo nelle ricerche, anche perchè non poteva essere diversamente, trattandosi si sua figlia. Diversamente da Romina Power, però, ha subito capito il dramma. “Ho capito subito che potesse essere morta. Da una frase sua: “Io appartengo alle acque”. Aveva questo modo di pensare”, ha concluso.
L’addio da Romina Power
Peter Gomez nonostante la dura risposta di Al Bano ha deciso di non cambiare argomento e ha chiesto al cantante come ha inciso la scomparsa della figlia sulla sua vita di coppia e non. L’artista ha confessato che le cose con Romina Power già non andavano bene da tempo, però, la mancanza di Ylenia si è fatta sentire e ha inciso molto sul loro equilibrio.
“Tra me e Romina le cose non andavano bene da un 3 o 4 anni. Però una crisi in una coppia può sempre nascere, quando non lo sai, e quando arriva se ami sai aspettare, sai coniugare il tempo con la pazienza: cosa che ho fatto. Però quando ho capito che non c’era più niente da fare e lei giustamente pretendeva ciò che aveva diritto di pretendere, di cambiare vita, di andare via dal posto che lei stessa aveva scelto, beh, il resto della storia lo sappiamo“.
