Rosalinda Cannavò, nuove verità sull’AresGate: “Non potevo…” -Video

Nel programma di Gabriele Parpiglia in onda su Ig, Rosalinda Cannavò racconta nuovi retroscena sul caso AresGate

rosalinda cannavò

La permanenza di Adua Del Vesco al Grande Fratello Vip ha scatenato un putiferio all’interno e fuori della casa. Alcuni sue rivelazioni, a distanza di mesi hanno portato a far intervenire addirittura la magistratura che attualmente sta indagando sulla morte di Teodosio Lotito, il produttore scomparso qualche anno fa. Rosalinda Cannavò, questo il vero nome dell’attrice, ha lasciato intendere che fosse stato spinto a suicidarsi, aprendo così il cosiddetto capitolo AresGate. Ospite de Il bianco e il nero, condotto da Gabriele Parpiglia, la giovane siciliana ha raccontando la sua verità con tanto coraggio.

Rosalinda Cannavò, nuove verità sull’AresGate

Rosalinda Cannavò ha ammesso che quando si è avvicinata a quel contesto, ovvero alla collaborazione con Alberto Tarallo, le è stato cambiato nome e cognome e infine l’età. “Non dovevo dire quanti anni avessi, ma darmene due in meno perché ero già vecchia per il contesto spettacolo. Dopo i 25 anni sarei stata vecchia, pensavo che a partire da quel momento non avrei più lavorato”, ha ammesso.

Adua ha girato molti film prodotti dall’Ares e dopo la drammatica morte di Teodosio Losito ha deciso di tornare in Sicilia dalla sua famiglia. L’ex gieffina ha spiegato anche che viene descritta come una mitomane e questa cosa la fa stare molto male. Rosalina ha aggiunto che non è affatto vero e che non ha nessun disturbo della personalità.

 

 

 

 

La sua dipendenza da quel posto “Zagarolo”

In questa storia sono tanti i punti oscuri poco chiari sia ai telespettatori a casa che alla stessa Magistratura. Motivo per cui, ad oggi, dopo le dichiarazioni di Rosalinda la Procura di Roma ha deciso di aprire un’indagine, avviata già diversi mesi fa. La Cannavò ha continuato il suo racconto nel salotto di Parpiglia, confessando anche che il suo è stato un allontanamento volontario. ”

“Quando sono andata via c’era anche una proposta di lavoro. Se avessi voluto continuare a lavorare, sarei rimasta. Sono andata definitivamente via qualche giorno dopo la morte di Teo. Ho preso le mie cose di nascosto dalla dependance in cui vivevo, ho caricato la mia auto e sono andata via. Non lavoravo da un anno e mezzo circa. Non riuscivo ad andar via, a livello psicologico. Non so spiegare il meccanismo, forse era dipendenza”.

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