Trovato morto nel suo lettino con ben 71 fratture costali: la triste storia di un bambino di appena 5 settimane di vita.
Non si sa ancora con precisione come e perché sia morto il piccolo Sean Clark. Il bambino – riferisce Leggo – aveva solo 39 giorni di vita, cioè cinque settimane, quando è stato trovato esanime nel suo lettino. Sul corpo del piccolo ben 71 fratture costali. La tragedia si è consumata vicino a Bristol nel gennaio del 2018 ma il processo è ancora in corso. Secondo l’accusa, i responsabili della morte del piccolo Sean sarebbero i genitori: James Clark, di 31 anni ed Helen Jeremy, di 27 anni. Stando alle ricostruzioni degli avvocati, i due potrebbero aver scosso il figlio troppo vigorosamente. Forse per farlo addormentare o semplicemente per farlo smettere di piangere. Secondo l’accusa il bimbo sarebbe stato aggredito almeno tre volte durante la sua breve vita, riportando fratture costali e ferite alla testa.
Secondo le ricostruzioni, Sean avrebbe subito gravi lesioni alle costole la sera dell’11 gennaio e poi sarebbe stato vittima di un attacco mortale tre giorni dopo. I pubblici ministeri sostengono che le prove sono tutte a sfavore del padre del piccolo. L’uomo – non è chiaro ancora perché – si sarebbe scagliato contro il figlio più volte. L’avvocato dell’accusa Jane Osborne QC, ha dichiarato alla giuria: “Le prove supportano anche che ci sia stato un secondo evento in precedenza che non era stato fatale e si era verificato oltre 48 ore prima della sua morte. Sappiamo dalle fratture costali che ci sono state almeno tre diverse occasioni in cui è stato causato un danno a questo bambino piccolo”.
Il legale è giunto alla conclusione che, data la combinazione identica di lesioni alle costole e alla testa del bambino, l’autore delle due aggressioni avvenute a distanza di pochi giorni l’una dall’altra sia il medesimo. E, secondo l’avvocato, sarebbe più probabile che si tratti del padre vista la portata dei danni sul corpo del bimbo. Tuttavia anche la madre Helen – stando alle ricostruzioni – avrebbe la sua bella parte di responsabilità. Infatti – spiega Fanpage – la 27enne non avrebbe fatto nulla per fermare le violenze del marito sul bambino. Da quanto emerso dalle indagini della Polizia, pochi giorni prima che Sean morisse, Helen aveva cercato su Google cosa fare quando i neonati sputano sangue. Non solo: avrebbe anche inviato messaggi alla madre – la nonna del piccolo – asserendo di essere molto preoccupata per il benessere del bambino. Ma, nonostante tutto, entrambi i genitori negano l’accusa di omicidio. E, dunque, dopo oltre tre anni dal drammatico evento, il processo continua. E, intanto, prosegue anche il processo contro il 60enne Luigi Ferrara, anch’egli ritenuto responsabile della morte del figlio di 5 anni.