“Credono di aver ammazzato un cane. Mio fratello aiutava tutti”, dice la sorella Youns El Bossettaoui

La sorella di Youns El Bossettaoui – il 39enne morto qualche sere fa a Voghera – interviene a spada tratta per difendere l’onore del fratello.

 

In questi giorni si parla moltissimo della morte di Youns El Bossetaoui, un 39enne di nazionalità marocchina deceduto a seguito di un colpo di pistola. La pistola – regolarmente registrata – apparteneva a Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza di Voghera – Pavia – in quota Lega. Adriatici ha spiegato che il colpo è partito accidentalmente mentre lui stava cadendo a terra, strattonato dalla stessa vittima. Le indagini per chiarire le dinamiche dei fatti sono ancora in corso. Sulla vicenda si è espressa duramente la sorella di Youns, Bahija, arrivata dalla Francia dopo la tragedia: “Loro credono di aver ammazzato un cane ma si sbagliano, hanno ammazzato Youns El Bossettaoui, con una famiglia che è da generazioni qui in Italia, tutti gli zii sono cittadini italiani” , queste – riporta Fanpage – le parole della donna.   La sorella ha aggiunto anche che le Forze dell’Ordine non hanno né  fatto le condoglianze, né hanno chiamato la famiglia per avvisare che Youns era morto: hanno dovuto apprendere la notizia dal giro degli ospedali, compiuto dalla famiglia per cercare di rintracciare il 39enne.

Inoltre – nonostante la vittima si trovasse in Italia irregolarmente e avesse precedenti penali per spaccio – la sorella puntualizza che era una persona ottima e generosa: “Aiutava tutti, amava i bambini, chiedete in giro a cittadini marocchini e italiani, se trovava venti euro per terra si metteva la mano in tasca e te li dava, e lui rimaneva senza niente. Ora non vado a lavorare, sto qui, la giustizia per mio fratello viene prima di tutto“. La donna ha ribadito, inoltre, di non credere minimamente alla versione di Adriatici secondo cui il colpo sarebbe uscito dall’arma senza che lui lo volesse, per un fatale incidente:  “Mia figlia ha nove anni e mi ha detto ‘come è possibile che sia caduto e il colpo è uscito dalla pistola?’. È una cosa che capisce una bimba di nove anni. La pistola perché era carica? Perché era in mano?”. La donna si era già accanita duramente contro Adriatici subito dopo l’accaduto. Le sue prime parole – riporta Agenpress – sono state: “L’assassino dorma beato a casa sua. Dov’è la giustizia in Italia?“. Adriatici, dal canto suo, continua a sostenere la sua posizione: è stato aggredito dal marocchino mentre stava tentando di chiamare i Carabinieri poiché aveva visto Youns importunare alcuni clienti del bar Ligure, nella piazza di Voghera. Anche un testimone, in effetti, ha visto Youns tentare di lanciare una bottiglietta di birra contro l’assessore.

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