Sapete come mai sulla tomba del grande regista e attore Vittorio Gassman è scritto “Non fu mai impallato”? Scopriamolo insieme.
Il 29 giugno 2000 è scomparso uno dei più grandi attori e registi del nostro Paese, Vittorio Gassman. Nato il 1 settembre 1922, l’attore nel corso dei suoi anni ha lavorato, tra l’altro, anche con molti registi importanti, come Ettore Scola (C’eravamo tanti amati, La Famiglia), oppure anche con Dino Risi (In nome del popolo italiano).
Insieme ad Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e Nino Manfredi, Vittorio Gassman è considerato uno dei più grandi interpreti della commedia all’italiana.
Fu anche un grandissimo attore di teatro ed è stato anche doppiatore, anche se per pochissime occasioni: la prima quando fu la voce fuori campo del film Romeo e Giulietta (di Franco Zeffirelli) e la voce di Mufasa, nel film Walt Disney, Il Re Leone.
La sua vita privata fece molto scalpore all’epoca, avendo avuto un annullamento alla Sacra Rota, un divorzio negli Stati Uniti D’America e un figlio extraconiugale, l’attore Alessandro Gassman.
La sua ultima apparizione in tv avvenne nel 1999, con lo spettacolo Il “Mattatore- Corso accelerato di piccole verità”.
Vittorio Gassman e il suo epitaffio “Non fu mai impallato”
Quando morì, Vittorio Gassman fece scrivere questo epitaffio “Non fu mai impallato”. Ed a spiegare questa decisione è stato lo stesso attore e regista, qualche anno prima in un’intervista con Corrado Augias.
Era il 1989 ed a causa di una malattia, Gassman fu costretto ad annullare alcuni spettacoli. Durante tutta la sua intervista, quello che emerse fu un tono generale di malinconia. Ed alla fine, Corrado Augias ha chiesto al Mattatore “E di sé che direbbe?”.
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E la sua risposta fu “La mia epigrafe, se è questo che mi chiede, è già scritta. Sulla lapide si leggerà: Vittorio Gassman, fu attore. Poi una piccola chiosa, giù in fondo quasi illeggibile: Non fu mai impallato. È un termine tecnico cinematografico: è impallato ciò che si nasconde alla macchina da presa. Io mi sono sempre fatto vedere, mi sono esposto e, a teatro, credo addirittura d’ aver avuto un certo coraggio, che per me, date le premesse, è il massimo”.
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Solo quattro parole che spiegano come ha vissuto la sua vita: mettersi a nudo davanti alla telecamera (o sul palco a teatro).