Un 60enne di Avellino, dipendente del Cup dell’ospedale Moscati, ha aggredito una donna di 33 anni nel tentativo di stuprarla. Ora l’accusa di aggressione e violenza sessuale.
Succede ad Avellino pochi giorni fa, precisamente negli uffici del Centro unico prenotazioni dell’Azienda ospedaliera Moscati, l’aggressione e il tentato stupro ai danni di una donna di 33 anni originaria dell’Albania e residente a Mirabella Eclano. Arrivata presso gli uffici per presentare una richiesta di visita specialistica la donna sarebbe stata accolta dal dipendente in questione, un uomo a quanto pare molto conosciuto ma del quale non sono state divulgate altre informazioni personali, che avrebbe casualmente riscontrato un piccolo errore amministrativo nella sua richiesta. L’indagato si era offerto di aiutare la donna a risolvere il problema senza dover attraversare tutto l’iter burocratico e le aveva proposto di spostarsi in un altro ufficio per farsi appunto aiutare da un collega. Con questa scusa l’uomo avrebbe condotto la donna in un’altra area del Cup per poi chiuderla in uno stanzino e aggredirla. Prima l’avvicinamento poi il tentativo di abbracciarla e palparla terminato fortunatamente poco dopo grazie all’intervento di alcuni impiegati richiamati dalle urla della 33enne.
La donna, in evidente stato di shock dopo l’accaduto è stata visitata dal pronto soccorso del Moscati e ha ricevuto una prognosi di tre giorni. Gli inquirenti dopo aver ascoltato la testimonianza della donna hanno accolto la versione dell’indagato che ha negato l’aggressione e ha fornito una dichiarazione completamente diversa. L’uomo ora è stato denunciato per aggressione ma rischia una condanna ben più grave per tentato stupro; il suo caso al momento è in mano alla Questura di Avellino, coordinata dal vice questore Gianluca Aurilia. Purtroppo non è questo un caso isolato, qualche mese fa infatti a Milano una ragazza di 19 anni è stata salvata da un tentativo di stupro da una vicina di casa che aveva sentito le sue urla provenire dalla strada.