Durante la notte, produciamo una serie di almeno 4 o 5 sogni diversi. Tuttavia, la maggior parte di noi, non ne ricorda neanche uno.
Il sogno rappresenta un tema molto particolare ed affascinante, che è riuscito a guadagnarsi l’attenzione di una miriade di discipline diverse, da quelle artistiche a quelle scientifiche. E’ risaputo ormai, che ogni essere umano, durante il sonno, produca una serie di sogni diversi; eppure, la loro origine rimane, ancora oggi, qualcosa di inspiegabile. La prima disciplina che è riuscita a fare del sogno un vero e proprio oggetto di studio è la psicologia, la quale lo ha interpretato come una rappresentazione del nostro inconscio.
Lo psicanalista che, primo fra tutti, ha voluto analizzare questo misterioso ed affascinante prodotto della nostra mente, è Sigmund Freud. Egli infatti, credeva che il sogno, altro non fosse che un messaggio del nostro inconscio, un linguaggio che la nostra mente utilizza per comunicare con noi nel momento del sonno, l’istante di maggior vulnerabilità dell’essere umano.
Sigmund Freud, oltre a tentare di spiegarci cosa sia il sogno nella sua essenza, ha anche sviluppato una teoria sulle motivazioni che ci spingono a dimenticare i sogni che produciamo durante la notte.
LEGGI ANCHE —> Test psicologico: scegli un’immagine e scopri il tuo lato oscuro
Ecco perché dimentichiamo ciò che sogniamo
Sigmund Freud credeva che il motivo principale per cui ogni essere umano dimentica ciò che sogna, risiede in una volontà inconscia di fuggire da essi. Sembra infatti, secondo il noto psicanalista, che il sogno sia un prodotto mentale che rappresenta le nostre paure più recondite e terrificanti. In sostanza, Freud sosteneva che, nell’eventualità in cui un individuo ricordasse tutti i sogni che produce durante la notte, ne uscirebbe tragicamente traumatizzato.
Tuttavia, degli studi più recenti, hanno tentato di dare una spiegazione prettamente scientifica a questo riguardo. Il fautore di questa teoria è Athanassios Siapas del California Institute of Technology. Lo studioso ha spiegato che, durante il sonno, il nostro cervello passa dalla fase Nrem alla fase Rem, la quale sarebbe quella relativa al sogno. Il motivo per cui ci dimentichiamo dei nostri sogni risiede nell’attività di comunicazione tra l’ippocampo e la corteccia prefrontale, la quale – durante la fase Rem – sarebbe ridotta al minimo.
LEGGI ANCHE —> Test psicologico: scegli una pianta e scopri la tua vera natura
I processi cognitivi dell’ippocampo e della corteccia prefrontale sono fondamentali per la nostra memoria a lungo termine, di conseguenza – essendo l’attività ridotta al minimo durante il sonno, al nostro risveglio la mente fatica a ricordarsi i processi cognitivi vissuti durante la notte. Tuttavia, se ci tenete particolarmente a ricordare i vostri sogni, potreste svolgere qualche piccola accortezza prima di coricarvi. Prima di tutto create un ambiente conciliante, in grado di farvi godere di un lungo e tranquillo riposo; ascoltate della musica per stimolare la mente e – aspetto fondamentale – munitevi di foglio e penna vicino al letto.
Perché foglio e penna sono fondamentali? Perché quando ci svegliamo, non usciamo immediatamente dalla fase Rem e in quell’istante di transizione, potremmo riuscire a ricordarci il sogno che stavamo facendo. In questo modo, potrete scriverlo su carta e non dimenticarlo. Il cervello infatti, tenderà a rendere quel ricordo sempre meno nitido, fino a farvelo dimenticare del tutto.