Mohamed Noor, un poliziotto di Minneapolis che aveva sparato ad una donna che aveva denunciato uno stupro, è stato condannato a cinque anni di carcere.
Nel 2017 Justine Damond, un’istruttrice di yoga di 40 anni, aveva denunciato un tentativo di stupro vicino alla sua abitazione. Alla chiamata della donna al 911, avevano risposto gli agenti Matthew Harrity e Mohamed Noor, il quale, arrivato presso l’abitazione, ha aperto il fuoco nei confronti dell’insegnante di yoga causandone la morte.
Il tragico corso degli eventi non è dei più comuni. Ricevuta la chiamata della donna, i due agenti si sono subito precipitati sul posto ma, non trovando nessuno, si stavano preparando per fare marcia indietro. In quel momento Michael Harrity, sul sedile di guida, è stato intimorito a causa di un forte rumore nei paraggi. Mohamed Noor, il quale si trovava sul sedile del passeggero, ha subito aperto il fuoco verso il finestrino dove sedeva Harrity, colpendo tragicamente la donna che si era avvicinata ai poliziotti per chiedere aiuto.
Colpita dal proiettile proveniente dalla pistola di Noor, Justine Damond non è riuscita a sopravvivere per l’arrivo dei soccorritori. Noor, che nel momento del tragico evento aveva appena due anni di esperienza come poliziotto nel Dipartimento di Polizia di Minneapolis, è stato licenziato immediatamente, oltre a venire accusato di omicidio colposo. Nella giornata di giovedì 21 ottobre, come riportato da Fanpage, è stato condannato a cinque anni di carcere per omicidio colposo e omicidio di terzo grado.
Nel settembre del 2018 è stato scoperto che nel 2015, due psichiatri e alcuni poliziotti che erano in prova presso il Dipartimento di Polizia di Minneapolis erano preoccupati per il futuro di Noor nelle forze dell’ordine, a causa di una sua presunta instabilità mentale. Ciò viene confermato dal fatto che, due mesi prima della sparatoria, Mohamed Noor ha puntato la pistola alla tempia di un guidatore che aveva fatto accostare a causa di una leggera infrazione delle condotte del codice della strada.
Nei suoi due anni come poliziotto, Noor ha registrato tre reclami formali nei suoi confronti. Un’altra causa non legata a questi reclami lo vedeva coinvolto nell’assalto di una donna, accaduto mentre lui era in servizio. Una ulteriore perplessità legata alla carriera da poliziotto di Noor è legata al suo periodo di addestramento, durato soli sette mesi a causa della sua laurea, che ha facilitato il suo inserimento all’interno delle forze dell’ordine.
Non è la prima volta che le forze di Polizia di uno stato si rendano fautrici di crimini nei confronti dei cittadini. Ad esempio, fa specie il caso dei poliziotti che hanno ucciso una 17enne romana durante un inseguimento. Nel dettaglio, una pattuglia della polizia stradale ha travolto l’automobile all’interno della quale si trovava la giovane, causandone la morte.