Con la scoperta della “Chiara’s fascia”, la trentenne di Voghera, di professione chirurgo plastico, ha rivoluzionato l’anatomia.
Chiara Andretto Amodeo, originaria di Voghera e di professione chirurgo plastico, ha rivoluzionato l’anatomia, scoprendo l’esistenza di “una fascia profonda nella guancia, al di sotto dell’occhio, ovvero situata nella regione del terzo medio del volto“, come dichiarato dalla specialista ad AdnKronos Salute. Questa struttura fasciale, denominata “Chiara’s fascia” in suo onore, protegge il nervo della faccia, in particolar modo i muscoli mimici che causano il sollevamento del labbro.
Il risultato più lampante della scoperta di Chiara è legato alla gestione della struttura fasciale trovata da Chiara negli ambiti di lifting e cancro. Nel primo caso, lasciando la Chiara’s fascia in posizione, l’isolamento e il riposizionamento dei tessuti del volto può avvenire in modo più esteticamente soddisfacente, nonché più sicuro e naturale. Nel secondo caso, la preservazione della fascia di Chiara protegge dalla possibilità di sviluppare metastasi ai linfonodi, a causa della profondità della struttura fasciale scoperta dal chirurgo.
Chiara dichiara che, precedentemente alla scoperta e alla descrizione della struttura fasciale a lei intitolata, la parte del viso nella quale si trova la fascia era una “no man’s land”, ovvero una terra di nessuno, in quanto in precedenza non vi era stata trovata una fascia profonda.
Cresciuta in un comune di 40.000 anime, Voghera, dove è avvenuto di recente l’omicidio di Youns El Boussettaoui, Chiara si è rimboccata le maniche, scegliendo di andare a Parigi per inseguire il suo sogno di diventare chirurgo. Lì, studiando in una delle scuole di anatomia più rinomate d’Europa, è riuscita ad entrare nella “Société anatomique de Paris“, la società medico-scientifica più vecchia del mondo. Conseguentemente, Chiara ha conosciuto il suo mentore: il chirurgo plastico Gregory Keller, professore alla UCLA – University of California, Los Angeles.
La scoperta della Chiara’s fascia è stato un processo lungo e tortuoso, iniziato tramite uno studio con colleghi americani, italiani e francesi a livello chirurgico, anatomico e istologico. Lo studio è stato presentato a livello internazionale tramite la partecipazione del gruppo di ricerca a svariati congressi sparsi per il globo, nonché tramite numerose pubblicazioni scientifiche.
Il primo congresso nel quale il chirurgo di Voghera si è trovato ad esporre questa scoperta è stato il Congresso Internazionale Chirurgia Estetica Icad, di San Paolo in Brasile, definito dall’italiana “il suo battesimo”. Per Chiara, il momento della popolarità accademica è arrivato nel 2018, a seguito della sua partecipazione al “Plastic Surgery The Meeting”, un congresso di chirurgia plastica internazionale tenutosi a Chicago.