La presentatrice Antonella Clerici ha rivelato cosa le sarebbe piaciuto fare con il suo collega Fabrizio Frizzi, scomparso nel 2018.
La conduttrice di “E’ sempre Mezzogiorno”, Antonella Clerici, è stata una delle grandi amiche del conduttore scomparso a marzo del 2018. Stiamo parlando di Fabrizio Frizzi.
Recentemente, la presentatrice ha rilasciato un’intervista al noto settimanale “Oggi”, dove ha parlato anche del suo grande amico, e collega, scomparso.
Durante questa “chiacchierata”, la giornalista ha posto una domanda alla Clerici, ovvero se ha dei rimpianti. E la conduttrice ha rivelato che in realtà ne ha uno molto grande.
Infatti, uno dei più grandi desideri era quello di vedere crescere le bambine insieme “Io penso a Fabrizio Frizzi: avrei voluto condividere con lui la crescita delle nostre bambine. Lo faccio con sua moglie Carlotta”.
Antonella Clerici svela il suo grande rimpianto
In tutti questi anni, la conduttrice non ha mai fatto sentire la sua mancanza alla moglie, Carlotta Mantovan, del presentatore. Infatti, insieme a lei ora condivide la crescita delle loro figlie.
La figlia di Antonella Clerici si chiama Maelle ed è nata dal rapporto con il suo ex compagno Eddy Martens ed ha 12 anni. Mentre la figlia di Fabrizio Frizzi si chiama Stella ed ha qualche anno in meno di Maelle.
Il rapporto tra la conduttrice e il presentatore scomparso andava ben oltre un semplice rapporto lavorativo: i due sono stati per anni migliori amici. Oltre a lei, un altro grande amico del conduttore morto a 60 anni è stato Carlo Conti, con il quale Antonella Clerici condivide molti momenti insieme.
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La Clerici non perde occasione di parlare del suo grande amico scomparso 3 anni fa. Infatti, in ogni intervista la Clerici parla sempre di quanto Fabrizio Frizzi fosse un “professionista esemplare dotato di grande umanità e coraggio”.
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Durante l’intervista, la conduttrice ha parlato anche del programma “The voice” ed ha detto “Mi piace sentirmi accolta perché solo così io do il massimo. Mi trova bene con tutti, coach, talent, che sono molto capaci. I talenti sono bravi a loro modo. Partecipo molto emotivamente alle loro storie. Il divanetto è un momento intimo dove io conosco meglio i concorrenti”.
