Una donna è scomparsa nel nulla dopo aver confessato di essere stata violentata da un membro del Governo.
Qualche settimana fa aveva accusato di stupro l’ex vice Premier del suo Paese. Misteriosamente è scomparsa, senza lasciare la minima traccia di sé. E’ accaduto in Cina e la donna in questione è la tennista 35enne Peng Shuai . La professionista – riferisce SkyTg24 – è svanita nel nulla dopo aver raccontato di essere stata costretta a subire un rapporto sessuale contro la sua volontà da Zhang Gaoli, ex vice premier e membro del Comitato centrale del Partito Comunista. L’ex giocatrice di doppio numero 1 in classifica, il 2 novembre aveva scritto un lungo post sui social media in cui aveva confessato di essere stata costretta a fare sesso – nonostante i suoi ripetuti rifiuti – a seguito di una partita di tennis tre anni fa. Il tutto sarebbe accaduto quando la tennista era agli inizi di una carriera. Poco dopo la donna vinse il titolo del doppio a Wimbledon nel 2013 e al Roland Garros nel 2014 per poi arrivare in semifinale allo Us Open.
Dopo la rivelazione sconvolgente della tennista il Governo cinese aveva prima oscurato il post della giocatrice, poi aveva rimosso completamente il suo account e aveva impedito per alcune ore agli utenti di fare ricerche su di lei e sul tennis nel web. Steve Simon, il presidente e CEO di Women’s Tennis Association aveva chiesto un’indagine completa sulle accuse: ”Devono essere indagate in modo completo, equo, trasparente e senza censura”. In seguito all’uomo erano arrivate alcune mail firmate proprio dalla tennista. Pareva tutto risolto, dunque la donna , a quanto pare, sarebbe viva e starebbe bene. Ma Simon non si fida. Il presidente della Wta – riferisce l’Ansa – teme che a scrivere quelle mail sia non la donna ma i suoi censori. Così ha deciso che non scriverà e non risponderà più ad alcun messaggo ricevuto finché non sarà assolutamente sicuro che Peng Shuai sia viva e stia bene.
Purtroppo i casi di abusi sessuali sulle donne sono all’ordine del giorno, non solo in Cina ma in tutto il mondo. E non sempre la legge sta dalla parte delle vittime. Qualche tempo fa a Torino i giudici assolsero lo stupratore in quanto la donna violentata era – a detta loro – rea di non aver urlato durante i ripetuti abusi subiti. Addirittura la poveretta venne perseguita per il reato di calunnia. Tutto questo in Italia, nel 2021.